Tuberose colorate

Da coltivare non e’ semplice, ma il suo profumo intenso, caldo, penetrante e sensuale, vale bene lo sforzo, anche se la bella tuberosa (Polianthes tuberosa) e’ ormai diventata piu’ un fiore da fioristi che da giardino, dove del resto, dicevano le nostre nonne, fiorisce ogni quattro anni soltanto. Ma fra poco vi spiego perche’.

Un po’ di storia. Specie dotata di tubero, dalle foglie nastriformi arcuate e dalle lunghe spighe di corolle imbutiformi, che si aprono a stella, candide e cerose, in estate, la tuberosa e’ originaria del Messico, in cui cresce nelle boscaglie luminose e in zone marginali e sabbiose. Era gia’ coltivata, prima dell’arrivo di Colombo, dai nativi e in seguito dagli Aztechi, che la chiamavano omixochitl, cioe’ “fiore-osso”, probabilmente per il colore bianco e quasi iridescente dei suoi fiori. Da quanto si legge, furono sia gli Spagnoli sia un missionario francese – che non sono ancora riuscita a identificare-, a introdurla in Europa, intorno al 1629. In seguito, venne utilizzata nei “giardini lunari”, formati da fiori dai colori chiari, che brillavano nella luce della luna, di gran moda fra le signore d’epoca vittoriana; ma poiche’ le tuberose possono essere coltivate all’ aperto solo nei climi caldi, immagino che le allevassero in vaso, inserendole nelle aiuole in estate, per poi ritirarle in serra una volta sfiorite, oppure ne estraessero i tuberi a fine stagione, un po’ come si fa con dalie e gladioli orticoli. Infatti, dopo la fioritura, le foglie ingialliscono e seccano e la pianta va a riposo, ma puo’ gelare gia’ a -3°C. Inoltre richiede posizioni soleggiate e calde.

Anche dopo la nascita del vivaismo e della floricoltura, intorno alla meta’ dell’Ottocento, le tuberose venivano coltivate nelle ville dei signori, come fiori da recidere per la casa: in serra, almeno nell’Europa centro-settentrionale, e all’aperto, come annuali, nella zona dedicata ai fiori recisi, accanto all’orto, in quella meridionale. Cosi’ le ho viste in effetti, pochi anni fa, in una bella villa friulana.

Tuberose bianche e colorate. La varieta’ che si puo’ acquistare, seppure sempre raramente e a caro prezzo, dai fiorai, ¨Polyanthes tuuberosa ‘The Pearl’, dai fiori grandi, doppi e piu’ numerosi, bianco candido, anche se in boccio possono presentare tenere sfumature rosate (prima foto da sinsitra). Ma ne esistono anche di nuove a fiore colorato fra cui ‘Golden Yellow’, giallo pallido (terza foto da sinistra), ‘Rosea Pink’, rosa chiaro, e ‘Pink Sapphire’, rosa chiaro doppia, strepitosa (foto al centro), tutte e tre profumatissime, specialmente verso sera. Pedro Minto, vivaio Raziel, pochi giorni fa le ha presentate a Florealia, piccola manifestazione a scopo benefico, che si svolge due volte all’anno sul sagrato della chiesa di San Marco, a Milano.

Come coltivarle. Leggi che ti rileggi, ho trovato a questo riguardo notizie frammentarie e contradditorie – chi dice che fioriscono una volta soltanto, chi due o tre, indicazioni diverse sulla temperatura necessaria -, ma per fortuna mi e’ venuto in soccorso Pedro Minto che mi ha svelato l’arcano: intorno al tubero principale, quello che fiorisce, si forma una corona di piccoli tuberi, che impiegano due anni a radicare, e quattro a fiorire, e nel frattempo traggono il nutrimento necessario da quello principale, impedendogli di andare a fiore.

Si fa allora cosi’: ogni anno, una volta che le foglie sono ingiallite, si estrae la pianta dal terreno, si elimina il secco, si lascia asciugare la corona di tuberi due o tre giorni al sole, poi la si ripone in una scatola, in cantina. L’anno dopo, verso meta’ aprile-primi di maggio, quando ormai fa caldo costantemente, si staccano i piccoli tuberi e li si mette in una cassetta piena di terriccio fertile e ben drenato: una buona parte radichera’ e incomincera’ a vegetare, producendo le foglie. Li si bagna solo quando il terriccio asciuga. Prima dell’arrivo del freddo, li si porta al riparo, e cosi’ via per altri due anni, trasferendoli al quarto, quando finalmente fioriranno, in un vaso proprio o in piena terra.

Nel frattempo, si pianta quello principale a dimora, a 8-10 cm di profondita’, sempre in un terreno fertile e ben drenato, e bagnandolo solo quando asciutto. Dall’inizio alla fine della fioritura, lo si concima con un prodotto ricco di fosforo e potassio, per garantire la fioritura dell’anno successivo. E cosi’ via. Dimenticavo: le tuberose richiedono sole per l’intera giornata e posizioni calde.

Se volete cimentarmi nell’impresa, potete acquistare i tuberi in febbraio-marzo, o successivamente le piante in vaso, da Raziel.

 

2 Commenti

  • Nadia Corli
    24 Luglio 2020 14:36

    Cerco patate di tuberosa oro sapete come posso trovarle

    • Margherita Lombardi
      24 Luglio 2020 15:13

      Provi da Floriana Bulbose e Raziel. Margherita

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.