Le generose rose ‘Knock Out’

Da sempre ascolto, con grande attenzione, ciò che mi raccontano i miei amici giardinieri, che lo siano di professione o per passione, e me lo annoto su una piccola rubrica di pelle chiara; ma ora, grazie a questo  blog, posso condividerlo con piacere con voi che mi leggete. Chiaccheravo dunque, giusto ieri, con Camilla Zanarotti, eccellente paesaggista oltre che giardiniera tenace, che mi elencava i progetti di primavera per il suo bel giardino, sulle colline di Zovencedo, a una mezz’oretta da Vicenza (a proposito: è visitabile, su appuntamento): tra questi, piantare in gran quantità di rose della serie ‘Knock Out’, perché sono robustissime e praticamente sempre in fiore, persino in questi giorni di freddo. Rose commerciali, sì, e come tali magari viste di mal occhio dai rodologi più raffinati, ma che invece andrebbero prese in considerazione soprattutto per molte situazioni, data la loro generosità e adattabilità: cespugliose (60-80 centimetri di altezza e diametro), compatte, erette e ben ramificate, con un bel fogliame lucido, sono super sane, facili, resistenti al gelo come a una certa siccità e capaci di fiorire benissimo anche in ombra. A manutenzione bassissima, sono ideali come tappezzanti, per aiuole e bordure, per grandi superfici e il verde pubblico.

Inserite per questi motivi fra le Rose Paesaggistiche, le ‘Knock Out’ sono state create da un amatore americano, William J. Radler, il quale, vivendo a Minneapolis, dove gli inverni sono lunghi e gelidi, era alla ricerca di rose capaci di fiorire anche con il freddo, fino alla caduta delle foglie. Distribuite in America da Starroses e in Europa dal francese Meilland, vengono talvolta erroneamente ritenute opera di quest’ultimo.

Le loro corolle sono in genere semidoppie, di medie dimensioni, a coppa, un po’ spampanate e riunite in mazzi, com’é tipico delle Floribunde, dalle quali derivano. Sono candide in ‘White Knock Out Bianca’; rosa argento in più tonalit  in ‘Pink Knock Out’; rosso ciliegia, che nel tempo acquista tonalità fucsia, in ‘Knock Out Radrazz’ ; doppie e rosso chiaro in ‘Double Knock Out’; giallo crema in ‘Sunny Knock Out’. Un’unica pecca: non profumano, ma in fondo non si può pretendere tutto…

Per aiutare la loro straordinaria rifiorenza, Camilla suggerisce di eliminare man mano i fiori appassiti appena sotto il calice, poiché rigettano e rifioriscono appena sotto. Altri, invece, ritengono che, proprio per loro caratteristica, sia meglio non intervenire, perché al contrario la rifiorenza ne potrebbe essere disturbata.

In seguito, a fine inverno, vanno invece potate severamente ma senza andar tanto per il sottile, un altro motivo che le rende particolarmente indicate per le grandi quantità e il verde pubblico.

Fateci dunque un pensiero, se avete ancora spazio nel vostro giardino. Passati i giorni più freddi potete già metterle a dimora, se a radice nuda, fino a febbraio. Le trovate in vendita presso molti vivai, a cominciare da Nino Sanremo , in Liguria, e Vivai Veimaro, in Piemonte.

4 Commenti

  • Emmanuelle
    8 Gennaio 2018 21:04

    Merci pour votre article sur cette rose bien résistante également dans mon Nord de la France sans parfum je lui pardonne tant elle est généreuse .
    Camilla et son beau jardin fait rêver plus d’une jardinière …..
    Amitié jardinière .
    Emmanuelle

    • Margherita Lombardi
      10 Gennaio 2018 15:26

      Merci à toi, chère Emmanuelle…Quel dommage l’absence de parfum mais…

  • Milena Pala
    1 Ottobre 2019 9:54

    Buongiorno
    Vivo in Sardegna, vicino al mare.
    Le rose knockout potrebbero essere adatte per rivestire una scarpata qui da me dove l’inverno é mite ma l’estate lunga e siccitosa?
    Sopportano il vento di maestrale molto frequente?
    Grazie

    • Margherita Lombardi
      11 Ottobre 2019 18:08

      Non credo, le rose in genere mal sopportano siccità e la salsedine. Le uniche potrebbero essere le rose rugose, che riescono a vivere nei terreni sabbiosi vicini al mare, ma solo nei climi atlantici, dall’atmosfera molto umida. Vi sono tante altre piante adatte a rivestire scarpate, dia un’occhiata ai vivai I Campi, in Sardegna, hanno molte proposte. MI scusi del ritardi della risposta. cordialmente , Margherita Lombardi

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