Gelsomini scaccia-zanzare

Tra gli scrittori contemporanei che amo di piu’, Simonetta Agnello Hornby e’ tra le mie preferite, ancor piu’ dopo che ho avuto il piacere di incontrarla e condurla tra i giardini segreti di Milano. Non solo amo la sua scrittura, colta e intima, e le sue storie complesse che riportano, perlopiu’, alla Sicilia di un tempo e raccontano i suoi usi, costumi, modi di pensare ed essere, ma spesso vi trovo accenni alle piante e ai giardini, che mi incuriosiscono e insegnano sempre qualcosa. Per esempio, nel suo ultimo romanzo, Caffe’ amaro (Feltrinelli 2016) ho scoperto che nella Sicilia del primo Novecento si coltivano gelsomini contro le finestre, per tenere lontano le zanzare. E alla sera, si raccoglievano i loro fiori e li poneva in una bacinella piena d’acqua, da tenere in camera da letto. Cosi’ fa la protagonista, la bella e intelligente Maria Marra, poi Maria Sala.
In quanto ai gelsomini, non si dice di quale specie si tratti, ma mi viene fatto pensare di Jasminum polyanthum, cosi’ comune nei giardini siciliani.
Che allontanino le zanzare sul serio o meno -un po’ come i pelargoni odorosi -, coltivarli e’ sempre una buona idea e la scelta vastissima, fra rustici, semirustici e delicati. Ne trovate a bizzeffe dal vivaio Malvarosa, per rimanere in Sicilia: Filippo Figuera sara’ lieto di consigliarvi.

Quello della fotografia e’ Jasminum multipartitum, originario dal Sudafrica, tra piu’ spettacolari: ha infatti fiori molto grandi (8-9 cm di diametro), a forma di stella, con 9-11 petali sottili, bianchi, dopo boccioli rosa scuro, fra foglie verde intenso. “Duttile, puo’ essere mantenuto basso, a cespuglio, con una sagoma piu’ o meno ordinata, anche rotondeggiante, divenendo perfetto come siepe o come vaso singolo. Nella mia esperienza di vivaista mi ha riservato molte sorprese, mostrandosi resistente anche a temperature basse e a climi umidi”, dice Filippo.

 

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