Tra che chicche portate da Dino Pellizzaro (pinieres Pellizzaro, Vallauris, tel. 0033(0)493641843, e-mail: dino.pellizzaro@free.fr), da Federico Billo , lo scorso novembre, c’era questo incantevole arbusto, anzi, suffrutice con tendenze rampicanti, dal nome che pare un cinguettio, Tweedia caerulea, e dai fiori di un azzurro celeste irresistibile. Appartenente alla famiglia delle Apocynaceae (la stessa di oleandri e pervinche, per intenderci, e’ originario del Brasile merdionale fino all’Uruguay.
Eretto, sempreverde, di taglia contenuta (60-100 centimetri di altezza), presenta steli pubescenti che tendono ad attorcigliarsi ai eventuali sostegni, con foglie lanceolate ma cuoriformi alla base, verde luminoso, e corolle a 6 petali stretti e allungati, azzurro cielo, rosati in boccio e porpora man mano che maturano. Riuniti in cime di 3-4 fiori, sbocciano dall’estate alla fine dell’autunno.
Com’e’ facile intuire, questa delizia e’ delicata: richiede infatti i +3/5 °C in inverno, pur tollerando brevissime e leggere gelate. RIservata dunque ai nostri climi miti e caldi o alla coltivazione in serra fredda o veranda, richiede un terreno fertile e fresco, ma ben drenato, ed esposizione in pieno sole o comunque molto luminosa, e un piccolo sostegno al quale aggrapparsi. Va ben bagnata e concimata nella bella stagione, annaffiata piu’ raramente in inverno.
1 Commento
cristina
2 Dicembre 2016 17:17Indubbiamente Pellizzaro ha delle una collezione invidiabile di piante particolarissime
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