Un cestino di primavera

Qualche giorno fa il caro Fabio Giardiniere mi regalato questo tenero cestino composto da alcune piccole piante del vivaio Il Sumenzat, consigliandomelo per l’offerta interessante di ortaggi, annuali e perenni, spesso particolari. Riconoscete le pianticelle del cesto? Sono:  Veronica chamaedrys, perenne detta Occhi della Madonna, Myosotis ‘Myomark’, versione migliorata del nontiscordardimé, la primula a fiore doppio giallo chiaro ‘Belarina’, la perenne Lobularia maritima ‘Primavera’ dalle foglie graziosamente marginate di bianco crema, e una deliziosa varietà a fiore giallo e violetto di Viola ‘Wild Rubbit’, una serie giapponese cosi battezzata e comunemente soprannominata Viola Coniglio, perché i petali superiori molto allungati fanno pensare alle orecchie di un coniglio selvatico.

Ho collocato il mio bel cestino sul ballatoio, in ombra leggera: ora devo solo stare attenta a tenere il terriccio costantemente fresco e a eliminare man mano i fiori appassiti, per favorire il prolungamento della fioritura.

A proposito del “nontiscordardimé”: il genere Myosotis, appartenente alla famiglia della Boraginaceae, comprende ben 50 specie, fra cui M. arvensis e M. scorpiodes, annuali o perenni, distribuite nelle regioni temperate dell’Europa, dell’Australia, dell’Asia, dell’Africa e dell’America settentrionale.

Quanto al suo soprannome: secondo una leggenda germanica, il Signore stava attribuendo il nome a tutte le piante da lui create, quando una piantina dai piccoli fiori azzurri, temendo di non essere vista esclamò: “Non ti scordar di me!”; così il Signore replicò: “Sarà questo il tuo nome. Secondo un’altra leggenda austriaca, due giovani stavano scambiandosi promesse d’amore lungo il Danubio, dove questo fiorellino cresceva, quando lui cadde nel fiume e le gridò questa frase, che divenne il nome della piccola pianta. E infatti nella Germania del 1400 secolo si riteneva chi ne indossava il fiore non sarebbe stato dimenticato dall’amata, mentre le donne lo portavano come segno di fedeltà.

Prima ancora, Pilinio il Vecchio (ammiraglio, naturalista e prolifico scrittore, vissuto nel 23-79 d.C.), lo considerava un simbolo di salvezza da dolori e tristezze.

Più recentemente, il “nontiscordardimé” è stato scelto, a livello internazionale, come fiore ufficiale della Festa dei Nonni, che, a seconda dei Paesi cade in settembre o in ottobre.

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