Mentre fiorisce a più non posso l’Abutilon x hibridum di Donna di Piante, la Lavandula dentata di Angelo Paolo Ratto va avanti imperterrita da mesi, e stanno spuntando le prime corolle di Erigeron karvinskianus e di Convolvolus cneorum (ma non è un po’ presto?) e i primi tulipani pazzi, ho cominciato a fare nuovi regali di primavera al mio ballatoio. Senza accorgermene, forse ispirata dal cesto che mi regalato Fabio il Giardiniere, ho acquistato piccoli fiori nelle sfumature del giallo, viola, azzurro e blu, con qualche tocco di bianco: i Muscari armeniacum ‘Album’, ‘Pink Surprise’, ‘Mounthood’ e ‘Neglectum’, e i narcisi nani ‘Topolino’ ed ‘Elka’ di Pedro Pinto (vivaio Raziel); le pervinche (Vinca minor ‘Marie‘ , ‘Gertrude Jeckyll’, ‘Purpurea’), rispettivamente a fiore blu, bianco, viola, la viola ‘Columbine’ dalle corolle striate in bianco e violetto, e un garofanino striato senza nome, del vivaio Il Peccato Vegetale; tre salvie (Salvia officinalis, S. o ‘Purpurea’ o ‘Purpurascens’, S.o. ‘Icterina’) di varie colorazioni, che posso utilizzare anche per cucinare, e un piumoso finocchio selvatico (Foeniculum vulgare), che adoro, sempre di Angelo Paolo Ratto.
Sono tutte da mezz’ombra, salvo le salvie, il finocchio e il garofanino. Sono proprio soddisfatta, ma non mi fermerò certo qui.
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