In fiore da giugno a settembre, Cirsium heterophyllum è un’Asteracea perenne rustica, con rizoma strisciante, comune nei terreni fertili, umidi e preferibilmente non calcarei, nelle zone temperato-fredde dell’Eurasia e sulle montagne della fascia temperata: in particolare lo si incontra nei prati torbosi, nei pascoli umidi, lungo i corsi d’acqua e vicino agli aquitrini, ai margini dei boschi, negli arbusteti di ontano bianco, da 800 a 2100 metri di altitudine, in Italia in Val d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Vento, fiuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige.
Soprattutto in montagna, i suoi capolini a ciuffetto, vistosi, rosso porpora, formati da fiori tubolari, solitari o riuniti in gruppetti di 2-3, a fine estate rappresentano una manna dal Cielo per farfalle, api, bombi e altri insetti impollinatori, che vi si addensano sopra come se fossero ristoranti alla moda…
Soprannominato Cardo tagliente, Cirsio falso elenio, Cirsio eterofillo, Cirsio di Elena, Cardo triste (ma perché?) raggiunge i 40-100 centimetri di altezza, sviluppando un gambo eretto, robusto, poco ramificato, biancastro-lanoso, senza spine e privo di foglie nella parte superiore. Queste ultime, sulla stessa pianta possono essere intere e lanceolate, oppure lobate o pentatosette in modo orregolare, ma sempre con margine finemente dentato-spinescente, verdi sulla pagina superiore e bianche e tomentose su quella inferiore. Quando maturano, gli involucri fiorali rilasciano i piccoli frutti, acheni violacei forniti di pappo dalle lunghe setole bianche, grazie al quale si diffondono, ghermiti dall’aria e dal vento.
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