È il calicanto più precoce di tutti: Chimonanthus nitens, che ho visto già in fiore a metà ottobre nell’interessante giardino di Mattia Godio e Marco Grosso (Jay Blue House Garden, vi raccomando di visitarlo a febbraio, per la fioritura della loro collezione di amamelidi!). Arbusto o piccolo albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Calycanthaceae, proviene dalla Cina meridionale e meridionale-orientale, dove cresce nei boschi aperti sulle montagne, dai 200 ai 2500 metri di altitudine, raggiungendo anche i 6 metri da altezza (da noi in genere non supera i 3).
Ha rami bruno-rossastri e foglie, ovali o lanceolate, opposte, verde scuro, piuttosto coriacee, con i margini minutamente dentellati. Una volta essiccate, nelle terre di origine vengono utilizzate come tè. Fiorisce in autunno, producendo all’ascella della foglie piccoli fiori solitari, dai petali allungati e acuminati, da bianco crema a giallo chiaro. Sono solo leggermente profumati, niente a che vedere con quelli del più noto Chimonanthus praecox, ma l’effetto dei rami scuri, illuminati dal chiarore dei fiori ,che pendono ordinatamente a ogni nodo, è davvero molto piacevole.
Rustico (secondo gli Americani fino a -17 °C), Chimonanthus nitens preferisce posizioni soleggiate, in terreni profodni, fertili e ben drenati, al riparo dai venti freddi.
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