In Italia crescono due specie di rododendri selvatici, Rhododendron ferrugineum e Rhododendron hirsutum, molto simili fra loro. Piccoli arbusti di montagna, dai mazzetti di fiori campanulati che sbocciano da maggio ad agosto, si distinguono per le foglioline e gli ambienti che popolano, anche se talvolta coabitano nei pressi.
Rhododendron ferrugineum ha foglie allungate, dal bordo inferiore ricoperto da squame glandulose rosso ruggine (da qui il nome della specie) e cresce nei terreni calcarei, ricchi di humus e umidi, nel sottobosco e nelle brughiere a 1.500-2.700 metri di altitudine.
Rhododendron hirsutum presenta invece foglie ovali, dal lembo inferiore poco punteggiato di rosso ruggine e dai margini ciliati, cioè dotati di peli sottili (di nuovo, il motivo del nome specifico); cresce nel terreni calcarei ma piuttosto asciutti, nel sottobosco e nelle brughiere, da 600 a 2.500 metri di altitudine; inoltre è raro sulle Alpi Centrali.
La pianta della fotografia, inviatomi da un amico e scattata sulle Dolomiti, mi fa propendere per il secondo: voi che ne dite?
Ovviamente, ammirare, fotografare ma non toccare!
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