Prugnolo, mon amour

Cresce spontaneo in Italia, ai margini dei boschi, nelle siepi e lungo i campi coltivati: e’ il prugnolo (Prunus spinosa), uno dei arbusti piu’ semplici, utili e poetici che conosca. Grande arbusto, in realta’, capace di diventare un alberello, irto di lunghe spine, forma macchie impenetrabili, che proteggono la crescita di erbe e fiori alla base e offrono rifugio e nutrimento a tanti uccelli, insetti, piccoli animali. La farfalla Strymonia pruni, per esempio, vi depone le uova, gli uccelli vi nidificano.

Ai piccoli fiori bianchi (a 5 petali, caratteristici delle Rosaceae, cui appartiene), che sbocciano tra i primi in primavera, regalando nettare a tanti insetti impollinatori, prima della comparsa delle foglie, altrettanto aggraziate, seguono in estate frutti blu scuro: piccole drupe, dette prugnoli e susine selvatiche, commestibili seppur acidule, venivano utilizzate per marmellate e liquori e dare sapore al gin.

Incontrarlo in campagna per me e’ sempre una grande gioia (ma l’ho visto anche al Parco Nord, a Milano, e in un giardino naturalistico non puo’ proprio mancare. Da chi acquistarlo? Sicuramente da Maurizio Feletig,

 

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