I Francesi lo chiamano bleu papillons, la pianta dalle farfalle blu, per la forma e il colore delle corolle: Clerodendron myricoides ‘Ugandense’ (gia’ C. ugandense) E’ uno spettacolare arbusto originario dell’Africa tropicale, alto 1-3 m, dalle foglie ovate, verde bluastro sulla pagina superiore, piu’ chiare e tomentose su quella inferiore. I fiori, che sembrano avere concentrato nei petali tutte le sfumature del celeste, blu e viola, e hanno lunghi stami sporgenti, sbocciano dalla primavera all’autunno in panicoli terminali. Semi-sempreverde, puo’ raggiungere i 2,50-3 metri di altezza e i 2 di larghezza.
Per quanto riguarda la sua rusticita’, sappiate che prospera meglio dove la temperatura non scende sottozero o appena appena (zone USDA 10-12, caratterizzate da temperatura minime invernali da -1,1 a oltre 12,8°C), ma, se l’estate e’ stata lunga e calda e il terreno e’ ben drenato, puo’ sopravvivere a fugaci gelate fino a -12.2 (zone USDA 8-9), perdendo pero’ la parte aerea per poi ricacciare a primavera. Secondo me, pero’, non ne vale tanto la pena: ci sono tante altre piante da sperimentare con maggior felicita’, se si vive in un clima a inverno rigido!
Se invece vivete in un clima mite o possedete una veranda o un androne luminoso in cui ricoverarlo in inverno, beh, allora abbandonatevi alla sua strepitosa fioritura! Ama la mezz’ombra o il sole non cocente, e il terreno fertile, fresco in estate ma ben drenato. Potete trovarlo, per esempio, dalla Casina di Lorenzo e da Un Quadrato di Giardino
Quache notizia sul Clerondendron e altre specie. Il genere Clerodendron venne denominato nel 1753 da Linneo, unendo i termini greci kleros (clero) e dendron (albero), dopo aver appreso che alcune specie erano coltivate dal clero della popolazione cingalese, penso solo sulla base di erbari, poiche’ le prime piante, appartenenti alle specie C. chinense e C. squamatum, arrivarono in Europa solo nel 1790, dalla Cina. Annoverato nella famiglia delle Lamiaceae, il genere comprende circa 400 specie, arboree, arbustive e rampicanti, di origini asiatiche e africane, in gran parte tropicali
Alcune, come appunto Clerondendron ugandese, sono poco rustiche altre, come il rampicante sempreverde Clerodendron thomsoniae, proveniente dall’Africa tropicale, sono decisamente delicate e come tali riservate alla coltivazione in casa, ma qualcuna tollera bene i nostri freddi fino a -17/-18 °C (zona USDA 7). Come Clerodedendron tricethomum, grazioso alberello che e’ facile incontrare in tanti giardini di campagna, tipicamente nelle cascine della Pianura Padana. Di origini giapponesi, alto fino a 6 metri con una bella chioma arrotondata, fiorisce a fine estate, ricoprendosi di grandi corimbi di piccoli fiori bianchi stellati, profumatissimi; in autunno sembra avere una seconda fioritura, in realta’ sono i frutti; bacche blu scuro, portate da calici stellati rosso cardinale, fra il fogliame rosso porpora. e’ davvero un bell’alberello!
Un’altra specie rustica e’ Clerodendron bungei: originario dell’Asia orientale subtropicale, e’ un arbusto deciduo non piu’ alto di 250 centimetri, dalle foglie grandi, cuoriformi, con margini in parte dentati, verde-grigio e fiori piccoli, stellati, rosa, profumati, e riuniti in corimbi tondeggianti. A me pero’ non piace un granche’, devo ammettere, forse anche l’odore non gradevolissimo che emettono le sue foglione, se strofinate.
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