Sta fiorendo, in grande quantità, nel deserto di Anza Borrego, in California: è Hesperocallis undulata, una bulbosa stupenda, detta desert lily, giglio del deserto. Nativa della California, ma ora diffuso anche in Nevada, Arizona e altre regioni degli Stati Uniti nord-occidentali, appartiene alla famiglia delle Agavaceae. Ha foglie lunghe e strette (20-50 x 8-15 centimetri), grigio-azzurrino molto chiaro, con i margini rivolti verso alto più pallidi, che la fanno sembrare a strisce, in contrasto con i grossi bocci più scuri dell’infiorescenza. Quest’ultima, che raggiunge i 30-180 centimetri di altezza, compare da febbraio a maggio, aprendosi in 4-18 grandi fiori bianchi a trombetta. I bulbi, moltograndi, hanno un vago sapore d’aglio e possono essere mangiati, stufati, bolliti e cruci.
Hesperocallis undulata è rustica fino a -6.6°C, ottimamente resistente alla siccità e dunque perfetta per lo xeroscaping*, vuole terreno sabbioso, a reazione da neutra a leggermente alcalina. In Italia non mi risulta che ce l’abbia ancora nessuno, ma siccome si moltiplica anche da seme, proverei a richiederli per esempio al University of British Columbia Botanical Garden Center for Plant Research. Ditemi, non vi è venuto voglia di averla?
Orgine del nome: Hesperocallis viene dalle parole greche hesperos (Ἓσπερος) e kalos (καλὸς), ovvero “bellezza dell’Occodente”. Tradizionalmente classificata nelle Liliaceae, è in realtà molto più vicina a un’agave e infatti oggi è inserita nelle Agavaceae.
La curiosità. I bulbi, piuttosto grandi, hanno un vago sapore d’aglio e possono essere mangiati, stufati, bolliti e cruci.
*Xeriscaping: neologismo ottenuto combinando la parola greca xeros (“asciutto”) con all’inglese landscaping (gestione del paesaggio, paesaggismo), per indicate un metodo di approccio alla gestione del territorio risparmiando acqua.
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