Carlina acaulis, o carlina bianca

   Carlina acaulis acaulis

Spunta nell’erba dei prati, dei pascoli, delle brugliere e dei boschi radi, nonché negli ambienti sassosi e rocciosi, laddove il terreno è fertile, caldo e asciutto in estate, preferibilmente siliceo e calcareo, emanando bagliori argentati: è Carlina acaulis, un cardo che apre il grande capolino appiattito (può raggiungere i 15 centimetri di diametro), dalle ligule bianco-argento, brune alla base, che sboccia da fine maggio a settembre, a livello del terreno, al centro della rosetta di foglie basali.

I fiori centrali, piccoli, tubolosi e di colore prima chiaro, poi rosato, poi bruno, una volta fecondati si trasformano in acheni, dotati di pappi piumosi grazie ai quali si disperdono in giro.

Le foglie sono lunghe fino a 20 centimetri, picciolate, con lla lamina oblungo-spatolata, profondamente divisa, coriacee e spinose.  Erbacea perenne molto rustica, appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la Carlina bianca è diffusa in tutta l’Europa centrale temperata, dalla Francia all’Ucraina. In Italia è presente ovunque, salvo che in Sardegna e Sicilia, dal livello del mare fino a 2.100- 2.600 metri di altitudine.

È abitudine, sulle montagne, raccogliere le carline bianche (fiori e foglie assieme), per le composizioni di fiori secchi, in ciotole o piatti, cosa che oggi come oggi è preferibile avitare, senza contare che in diverse zone è considerata specie protetta.

Oltre che tanto decorativa, la carlina bianca in passato è stata molto utile: soprannominata il pane dei cacciatori, se ne utilizzava la base dei capolini (ricettacolo), che è commestibile e amarognola, sia come i cuori dei carciofi, sia per preparare una mostarda dolce-piccante mediante cottura in poca acqua zuccherata.Inoltre veniva coltivata nei giardini dei monasteri per le numerose proprietà delle radici, molto amare e aromatiche: diuretiche, amaricanti, digestive, carminative, disinfettanti e cicatrizzanti per le malattie della pelle, purganti, sudorifere, febbrifughe, antireumatiche.

Nota botanica: di carline bianche esistono due sottospecie: Carlina acaulis L. subsp. acaulis, senza fusto, e Carlina acaulis subsp. caulescens (Lam.) Schübl. & G. Martens, che invece possiede un fusto foglioso, alto sino a 40 centimetri.

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