Giugno e luglio sono due mesi incantati per la montagna, e non solo per le fioriture selvatiche: anche i giardini, in genere piccoli giardini, traboccano di fiori e colori. Sono, questi, giardini innocenti, così colorati e semplici, così simili uno all’altro, anche perché le piante a disposizione non sono poi molte, perlomeno a 1800 metri di altitudine, com’é per l’Engandina. Giardini senza pretese, ma molto curati, racchiusi da steccati di legno, spesso con una piccola zona dedicata all’orto e ai ribes. A me hanno sempre fatto pensare a qualche vecchia fata e a favole mai dimenticate, forse per la straordinaria ricchezza delle fioriture, forse per la presenza, fra fiori e insalate, di nanetti, sfere di vetro e altri decori un po’ naive.
Ecco alcune delle piante che vi si trovano più frequentemente, chissà che non vi siano utili per un vostro giardino d’alta quota.
Alberi: tra quelli di maggiori dimensioni, presenti nei giardini più ampi, vi sono pini cembri, abeti, larici, ontani (Alnus viridis) e betulle (Betula alba), e, se si scende di quota (intorno ai 1500 metri di altitudine), tigli e carpini. Fra quelli di taglia minore, sorbi (Sorbus aria) e salici (Salix purpurea, S.alba, S. cinerea..).
Arbusti: tanti, tantissimi i lillà, che in giugno riempiono l’aria dei loro dolci profumi; i caprifogli arbustivi (Lonicera tatarica in varietà), altrettanto intensamente fragranti; le potentille (Potentilla fruticosa) gialle, arancio, bianche; le discrete sinforine (Symphoricarpos orbiculatus); poche le rose, invece: Rosa rugosa e Rosa glauca; pini mughi; e poi i ribes (Ribes rubrum), a frutto rosso e giallo.
Perenni: lupini (Lupinus polyphyllus) e aquilegie a piene mani, speronelle (Delphinium elatum), gigli martagoni (Lilium martagon) e giglio rosso (Lilium bulbiferum), peonie erbacee, emerocallidi, papavari (Papaver orientale, P. rheticum, P. nudicaule), Centaurea montana, Geranium sylvaticum, garofanini, Gipsophila repens…più avanti nell’estate fioriranno genziane e stelle alpine.
Alcuni di questi fiori, in particolare i lupini, i papaveri e le aquilegie hanno la tendenza a scappare dai giardini e a diffondersi, e fiorire a sorpresa, lungo le vie, nei prati vicini e nei boschi. Finestre, davanzali, porte e scalini diventano a loro volta piccolissimi giardini: nei vasi, nelle cassette, nelle vecchie cariole, nei tronchi recuperati come contenitori sbocciano piselli odorosi, pelargoni, cosmee, petunie, garofanini, plhlox tanti altri fiori in genere annuali o trattati come tali, dato il freddo.
Accanto a questi giardini tradizionali, grandi o minuscoli che siano, s’incontrano altri giardini dall’aspetto più naturalistico, in prossimità di abitazioni di recente costruzione, dall’architettura asciutta ed essenziale: roccaglie, con garofanini, papaveri alpini e altri fiori che così crescono fra le rocce e le morene d’alta quota; e distese di fiori dall’aria selvatica, come cardi, margherite, aster, lupini e Ombrellifere: quasi non-giardini, bensì evocazioni della Natura, libera di seguire sé stessa. A me piacciono tutti, e a voi?
5 Commenti
Emmanuelle
14 Luglio 2018 0:04Qu’ils sont beaux les jardins alpins et la végétation dans les rochers tout autant .Les façades bucoliques fleuries sont agréable à la vue ….
Le choix est vastes en arbustes fleuries de quoi échelonnées les floraisons
Merci pour cette balade fleurie dans les alpines .
C’est toujours un plaisir de lires vos légendes et voir vos photos .
Un beau weekend à vous
Emmanuelle
Alfrisio di Vita
14 Agosto 2018 21:23conoscete la grande collezione di orchidee botaniche in Italia ?
http://www.hortusorchis.org
Margherita Lombardi
17 Agosto 2018 11:37No, non la conoscevo. vorrei inserirla al più presto fra le schede di Italian Botanical Heritage! Ma mi dica, si tratta di un’associazione, ma le orchidee sono coltivate in un unico luogo o in più giardini? grazie margherita
Margherita Lombardi
11 Febbraio 2020 17:55Thank you so much! margherita
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