L’ho incontrato ai primi di luglio, passeggiando nel bosco che lambisce un lago di montagna, a 1800 metri di altidudine: un ranuncolo bianco, evidentemente, ma quale? Il mio libriccino sul riconoscimento delle piante alpine me l’ha svelato subito: si tratta di Ranunculus aconitifolius, il ranuncolo a foglia d’aconito, da non confondersi con Ranunculus platanifolis, molto simile ma dalle foglie che, 3-7 partite ma dai segmenti ampi, ricordano quelle del platano.
In Ranunculus aconitifolius, invece, le foglie sono 3-7 partite, con segmenti stretti, di forma più o menostrettamente rombica, omogeneamente dentati fino all’apice; le superiori hanno lunghi piccioli, le inferiori ne sono prive. Alto 20-100 centimetri, ha un stelo fiorale ramificato, sottile e ballerino, con molti fiori graziosi: a 5 sepali e 5 petali ampi e arrotondati, bianco candido, cont tanti stami e ovari. Cresce nella fascia montana e subalpina, nelle boscaglie e nei prati, dal terreno da bagnato a umido, fertile, umifero, privo di calcare e anche in questo si distingue da Ranunculus platanifolis, che pur abitando bene o male alle stesse altitudini e nello stesso tipo di ambiente, prediglie invece i terreni sempre fertili e freschi, ma alcalini.
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