I segreti del mio ballatoio

Sono davvero, davvero molto orgogliosa nel mio micro giardino in vaso – un ballatoio di una casa di ringhiera della vecchia Milano – esposto a sud-ovest. Negli anni è molto cambiato, talvolta è stato più ricco, altri meno, seguendo in fondo il mio stato d’animo. Alcuni anni fa era tutto giocato sui toni del rosa e del viola-blu, ora è virato sull’arancio, il rosso, il giallo, con tocchi di viola, in virtù delle piante che ho inserito nel frattempo, seguendo l’istinto e la voglia di sperimentazione. Qualcuno può, a ragion veduta, criticare l’attuale guazzabuglio di colori, ma io sono davvero contenta di come sia oggi un tripudio di fiori e foglie.

Come promesso, vi svelo i miei segreti, che sono cinque. Da quale comincio?

Dal più importante: da due anni a questa parte, ho scoperto i sacchettini prodotti da Piante Innovative (un vivaio giovane e pieno di promesse, che vi invito a scoprire per le innumerevoli specie e varietà particolari, la maggior parte eduli) di “hEmkashi”, un fermentato messo a punto sull’antica tecnica giapponese del bokashi (“miscuglio“), che consiste nel fare compostaggio in maniera anaerobica (cioà in presenza di marcroganismi che non hanno bisogno di ossigeno per proliferare), invece che in maniera aerobica come nel compostaggio tradizionale. Il miscuglio ottenuto, distribuito sul terreno, ripristina l’humus e la salute del suolo, delle piante e della microflora ambientale. L'”hEmkashi” di Piante Innovative, in particolare, è composto da materie prime vegetali selezionate e fermentate con microrganismi rigenerativi: crusca di grano, erbe, minerali, oli vegetali, soluzione di microrganismi, preparati biodimanici. Quando Paolo Gullino, anima del vivaio, me ne ha parlato, ho capito subito le sue potenzialità non soltanto per giardini e coltivazioni, ma anche e soprattutto per le piante in vaso, il terriccio si impoverisce velocemnete, a causa della maggior frequenza delle bagnature.

Il composto, che si presenta in sacchetti da un chilo sottovuoto, va distribuito così com’é nei vasi (uno-tre cucchiai da minestra, in base alle dimensioni del contenitore) e mescolato al terriccio, anche solo due volte all’anno. In alternativa, soprattutto nel caso di molti vasi, orti e giardini, lo si può stemperare in acqua in rapporto 1:400, poi si agita bene e si lascia riposare una notte, quindi si innaffia, al mattino o alla sera seguente. Inoltre è efficace anche nel migliorare ed accellerare i processi del compostaggio.

Il risultato è garantito e straordinario: il composto infatti arricchisce, dolcemente, il terreno/terriccio di elementi nutritivi, ma soprattutto ne aumenta o ripristina la fertilità generale, e dunque l’areazione e la capacità di trattenere i sali minerali. Tra l’altro costa davvero molto poco.

Il secondo “segreto” è quello di utilizzare vasi di dimensioni adeguate alle varie piante: per i rampicanti occorrono vasi profondi, ma non larghi e con le “mezze-lune”, come le chiamo io, alte 80 centimetri ma di poco ingombro, ho ottenuto i risultati che vedete con due caprifogli, tre clematidi erbacee, un rincospermo giallo (Trachelospermum asiaticum ‘Luteum’,  profumo delizioso e rifiorenza a settembre), un Parthenocissus quinquefolia e due passiflore, che prima, nei vasi molto più bassi anche se larghi, languivano.

Il terzo “segreto“ è quello di osare: piantare nello stesso vaso tante piante, cercando di sfruttarne le diverse tipologia di crescita, quindi rampicanti assieme a perenni, ricadenti, cespugli, annuali; oltre a creare subito un meraviglioso effetto giungla, si aiutano l’un l’altra, ombreggiandosi, tenendosi fresche al piede, allontandando i parassiti (i tagete). A proposito dei rampicanti, ho fatto allestire dal bravo giardiniere e garden designer Cornelius Gravril un sistema di fili fra gli archetti presenti lungo il ballatoio, sia sulla sommità sia lungo il lato esterno, in modo da creare con i tralci dei rampicanti un gioco di vuoti e pieni. Ho inoltre inserito soprattutto piante con fiori e foglie profumate, aromatiche da utilizzare in cucina, fragole e fragoline, finocchi selvatici anche nelle cassette, e alcune sperimentazioni.

Il quarto “segreto“ consiste nel giocare sulle piante annuali che si autodisseminano: nel mio caso tagete, nasturzi e fiordalisi, dei quali raccolgo i semi per poi distribuirli dove credo meglio, ma che comunque fanno anche molto da soli, sorprendendomi ogni volta (a proposito: se qualcuno desidera i semi del magnifico tagete rosso ve li posso mandare, perché di qui a ottobre-novembre prevedo di raccoglierne una carrettata..)

Il quinto, messo in atto anni fa, è stato quello di coprire la ringhiera della prima parte del ballatoio con un cannicciato, in modo da creare una zona più ombrosa, che mi permette di coltivare piantine che altrimenti con ce la farebbero a causa del caldo, come primule, viole, violette, e altre delizie simili, e al tempo stesso è diventato un angolino intima rispetto al cortile comune, dove la sera mi siedo a leggere, al mio tavolino azzurro.

Che che ne dite? Se poi vi interessa vedere il mutare nel tempo del mio mini giardino, cliccate nell home page alla voce dal ballatoio e potete leggere tutte le “puntate“ precedenti!

Per i nomi delle piante fotografate vi rimando ai miei precedenti articoli “dal ballatoio”.

6 Commenti

  • Margherita e Marco
    30 Maggio 2019 22:58

    Bello e molto suggestivo vedere che, in così poco spazio, possano convivere bene così tante specie vegetali, essendo in armonia tra di loro..

    • Margherita Lombardi
      31 Maggio 2019 13:38

      Grazie! Ci vuole davvero poco, ve lo assicuro. Tutte insieme si fanno ombra, si appoggiano una all’altra e trovano un loro equilibrio, Margherita

  • Camilla Z
    31 Maggio 2019 13:33

    Un incanto il tuo ballatoio… pensa quando avrai un giardino!!!!!!!!!
    Solo una raffinata giardiniera riesce a utilizzare con tanta arte dei colori così difficili, creando questa armonia!!

    • Margherita Lombardi
      31 Maggio 2019 13:39

      Grazie Cami! Quest’anno ho scelto d’istinto e forse mi è andata bene.. Margherita

  • Cristina
    2 Giugno 2019 22:03

    Continuo a stupirmi di quanto ricco di piante e colori sia considerando quanto sia stretto il tuo ballatoio !! È solare e gioioso, pur non amando i gialli, questa tua creazione mi piace tantissimo.

    • Margherita Lombardi
      4 Giugno 2019 12:43

      Grazie Cristina! Un tempo era tutto rosa e viola, ma poi gli arancioni, i gialli e i rossi hanno preso il sopravvento.. è capitato praticamente per caso! Margherita

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