Pterocarya fraxinifolia, il Noce del Caucaso

È un albero bellissimo: Pterocarya fraxinifolia, detto Noce del Caucaso, specie decidua appartenente alla famiglia Juglandaceae. Originario di Armenia, Azerbaigian, Georgia, Iran, Russia e Turchia, dove cresce nelle foreste e lungo i corsi d’acqua, è stato introdotto in Francia nel 1784 dal botanico francese André Michaux e in Gran Bretagna dopo il 1800. Lo si incontra in molti nostri giardini ottocenteschi: per esempio ne potete ammirare due meravigliosi esemplari accanto al laghetto del Parco Sempione, a Milano.

È davvero molto decorativo: vigoroso, nel tempo raggiunge anche i 30 metri di altezza, con il tronco piuttosto corto spesso a più fusti, e la chioma espansa e molto ramificata. Una volta adulto, presenta una bella corteccia profondamente solcata. Ha belle foglie composte, imparipennate (da qui il nome specifico fraxinifolia, perché ricordano quelle dei frassini), lunghe fino a 60 centimetri, formate da 7-27 foglioline sessili, ovate-lanceolate, con margini finemente dentati, verde lucido, che in autunno diventano giallo dorato. È una pianta monoica, cioè produce, in primavera, infiorescenze maschili e femminili (amenti, penduli e formati da minuscoli fiori verde-giallini), distinti sulla stessa pianta. Le infiorescenze femminili si trasformano in lunghe catenelle ( 30-50 centimetri!) costituite da nucule, cioè piccole noci appiattite, verde acido, dotate di un’ala verde, a mò di collarino, larga  circa due centimetri (da qui il nome del genere, Pterocarya: dal greco pteron, ala, e karya, noce), molto suggestive.

Coltivazione. Pterocarya fraxinifolia richiede molto spazio e un terreno profondo, fertile e umido ma ben drenato, in pieno sole. È magnico utilizzato come esempare isolato in parchi e grandi giardini, meglio ancora se vicino a un laghetto. Lo potete acquistare per esempio presso i Vivai Ivano Guagno.

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