Mattia Godio, Marco Grosso e il Jay Blue House Garden, il loro bel giardino in crescita, sono per me una fonte continua di scoperte botaniche, piante che i i due ragazzi si divertono a sperimentare assieme al vivaio Floricoltura Nifantani. Tra le ultime, Franklinia alatamaha: una “sorella” delle camelie, in quanto appartenente anch’essa alla famiglia delle Theaceae. Proviene però, invece che dalla Cina, dagli Stati Uniti sud-orientali, è per la precisione da una zona cirocostritta lungo il fiume Altamaha in Georgia, dove purtroppo è estinta in natura dal 1803 (e forse anche da prima). Unica specie di questo genere, è detta “albero di Franklin” è un piccolo albero deciduo che dunque sopravvive soltanto grazie ai riproduttori e ai vivaisti. Ha grandi foglie allungate, coriacee, che in autunno diventano rosse, arancio e viola, e, in luglio-agosto, grandi fiori bianchi, a cinque petali, profumati, simili a quelli delle camelie. Allevato come alberello con un unico tronco e chioma tondeggiante oppure come come arbusto a più fusti, raggiunge i 3-6 metri di altezza e i 2-4 metri di larghezza.
Furono il botanico inglese John Bartram e il figlio William a scoprire questa specie tanto decorativa, nel 1765, in un tratto di terreno lungo il fiume Altamaha. In un secondo viaggio nel 1773 William Bartram ne raccolse i semi, iniziando a coltivarla nel loro giardino a Philadelphia: a oggi, tutte le piante coltivate dai vivai e negli arboretum discendono da quel primo materiale. Il nome del genere deriva da Benjamin Franklin (1706-1790), scienziato, filosofo e uomo di stato americano. Non si sa come mai sia scomparsa in natura: forse perché il terreno sul quale cresceva la colonia venne ripulito per la coltivazione del cotone, oppure a causa di cambaimenti climatici, alluvioni, incendi, comparsa di patogeni…
Se avete un giardino in cui le camelie crescono bene, Franklinia alatamaha fa al caso vostro: rustica fino a -23°C, ama i climi mediamente freschi e i terreni ricchi di sostanza organica, piuttosto umidi ma ben drenati (può soffricre di marciumi radicali), in pieno sole o, dove fa più caldo, dove si trovi in ombra al pomeriggio. Mal sopporta i trapianti, a casua del suo apparato radicale ampio e fibroso, per cui una volta messa a dimora meglio lasciarla indisturbata. Oltre che da Floricoltura Nifantani potete trovarla per esempio da Compagnia del Lago.
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