Giovanna Arcesi, nom de plume di un’amica conosciuta tramite FB, è una brava giardiniera, molto attenta alle novità. Di recente ha manifestato l’intenzione di scrivere qualcosa sulle piante dalle foglie punteggiate di macchioline chiare, che lei poeticamente paragona a “cieli stellati”. Non ho resistito e le ho offerto di ospitare il suo scritto in questo blog. Giovanna ha accettato volentieri, come potete leggere qui sotto. In fondo, una mia aggiunta.
“Il mondo è piccolissimo, anche quello dei social, e capita che la giornalista e la lettrice si ritrovino spesso a chiacchierare nello stesso gruppo di amici, e che da una frase nasca il gioco di scrivere insieme qualcosa. Entrambe amiamo le piante che riflettono il cielo, che nell’ombra dei giardini giocano a mimare le lucciole e fanno scendere a terra il proprio pezzetto di cosmo nei puntini luminosi che portano sulle foglie.Piante per sognatori, per cercatori di piccole cose, per i frequentatori dell’angolo fresco sotto l’albero grande, dove fermarsi ad ascoltare le voci delle fate. Alcune portano nel nome questa loro missione, come Aspidistra elatior ‘Milky Way’, cosparsa di gocce di via lattea.
Le aucuba a foglia puntinata sono spruzzate di granelli di luce più o meno fini, più o meno splendenti, vagabondando per le mille versioni di questa pianta della nonna che non ci siamo mai fermati abbastanza ad osservare: tra queste Aucuba japonica ‘Crotonifolia’ e ‘Gold Dust’, che tra l’altro sono cloni femminili (l’aucuba è dioca), dotate di belle drupe rosse.
Farfugium japonicum ‘Aureomaculatum’ presenta astri pulsanti nelle foglie e astri preziosi nei fiori, che magari possono riflettersi in un piccolo specchio d’acqua a fare a gara con il cielo notturno.
Le pulmonarie sono luce lunare che visita la terra e Pulmonaria saccharata e la sua cultivar ‘Mrs Moon’ forse più delle altre.
E se i cieli dell’Africa possiamo solo sognarli, e abbiamo solo un vaso da ritirare se è freddo, Zantedeschia albomaculata, Z. elliottiana, Z. rehmannii e le sue cultivar maculate, come Z. r. ‘Cantor’, prima di andare a dormire ci raccontano le storie del continente nero, dal cielo tempestato di luci.
E potremmo andare avanti ancora, ma dopo non riusciremmo a dormire la notte, se ci sono troppe stelle, come scrive il poeta Nazim Hikmet sotto il cielo di Varna:
Impossibile dormire…
Impossibile dormire la notte qui a Varna
impossibile dormire
per via di queste stelle che son troppe
troppo lucide troppo vicine
per via del mormorio sul greto dell’onde morte
il loro sussurro
le loro perle
i loro ciottoli
le alghe salate
per via del rumore di un motore sul mare come un
cuore che batte
per via dei fantasmi
venuti da Istanbul
sorti dal Bosforo
che invadono la stanza
gli occhi verdi dell’uno
le manette ai polsi dell’altro
un fazzoletto
nelle mani del terzo
un fazzoletto che sa di lavanda
Impossibile dormire la notte qui a Vama, mio amore,
qui a Varna, all’albergo Bor.
Grazie, Giovanna, per il tuo contributo così dolce e l’occhio incantato con il il quale guardi alle piante.
Di piante a foglia puntinata ce ne sono molte altre, senza contare quelle variegate, cioè con bordi o scriaziature più o meno ampie all’interno della lamina fogliare. Sono molto apprezzate per la loro capacità di illuminare altre fogliami verde scuro e angoli del giardino ombrosi. Quelle puntinate, in particolare, perché evocano i giochi di luche e ombre caratteristici delle foreste tropicali, un mood che sta emergendo recentemente.
Un po’ di botanica. Le variegate, maculature o puntinature in altro colore che caratterizzano le foglie di queste e altre piante hanno origini diverse: in alcuni casi sono la conseguenza di mutazioni genetiche che interferiscono con la produzione di clorofilla; in altre, come nel caso delle aucube, sono invece il risultato di una virosi a mosaico non letale (come nei primi tulipani a fiore variegato), perpetuata nella discendenza grazie alla propagazione vegetativa: nella fattispecie delle aucube si tratta di Aucuba bacilliform, specie di virus appartenente al genere Badnavirus. Soprattutto nel primo caso tali colorazioni o decolorazioni sono instabili, per cui nel tempo le piante tendono a produrre foglie interamente verdi, sia come tattica di sopravvivenza (le piante variegate, più povere di clorofilla, sono più deboli), ancor più se stimolate da cambiamenti eccessivi di temperatura o di esposizione (troppo ombrosa o troppo luminosa), sia a causa di un’altra mutazione delle cellule delle foglie che riporta alle condizioni originarie.
Rispondi