Piccoli arbusti su cui contare

Ed ecco, a seguire, il mio articolo pubblicato il 30 luglio su Wall Street International Magazine. Le piante citate sono conosciute, ma spero vi sia comunque utile, perché affidabili, facili e perfette per giardini e terrazzi a bassa manutenzione.

“Pensando agli impianti autunnali. Piccoli arbusti su cui contare”

L’estate, come l’inverno, è un buon periodo per pensare ai nuovi impianti, nei giardini e sui terrazzi: che si sia in vacanza o meno, c’è in genere più tempo libero per progettare e immaginare. Poi, con l’arrivo, si spera, del fresco di settembre potremo procedere agli acquisti, sia approfittando delle mostre-mercato sia recandosi nei vivai di zona. Salvo che in montagna, l’autunno è il periodo migliore per mettere a dimora arbusti, rampicanti, alberi e siepi, in particolare nei giardini delle seconde case, meno seguiti, perché, complice la maggior umidità dei mesi a venire, faranno in tempo ad attecchire bene prima dell’arrivo del caldo, anche se in ogni caso per i primi due-tre anni andranno comunque annaffiate. Nei climi a inverno molto rigido vale il contrario: meglio provvedere ai nuovi impianti in primavera-inizio estate, dopo il disgelo.
A proposito dei vivai, vi ricordo che sul mio sito www.italianbotanicalheritage.com potrete trovare una buona selezione, per tutte le nostre regioni, dei più interessanti, mentre sul mio blog www.italianbotanicaltrips.com, alla voce “Andar per vivai”, troverete numerosi itinerari, da compiere in due-tre giorni, già pronti: distribuiti in tutta Italia, hanno mappe, distanze chilometriche e le indicazioni necessarie.
Tornando alle piante, vorrei sottoporre alla vostra attenzione alcuni arbusti indispensabili in giardino, per completare il primo piano di macchie e bordure, realizzare piccole siepi, vestire muretti e consolidare scarpate, e ideali per la coltivazione in vaso: i cosiddetti arbusti “nani” (ovvero di altezza inferiore ai 90 centimetri) e “piccoli” (120 centimetri circa), che comprendono alcuni suffrutici, ovvero piante che lignificano solo alla base, mentre i nuovi getti sono erbacei. Alcuni, di origine prettamente mediterranea o comunque di zone dal clima simile (Australia, California, Sudafrica, Cile), presentano foglie argentate o grigio-verdi, che ben si accompagnano alle fioriture delle rose e delle erbacee perenni. Le specie che ho scelto sono particolarmente affidabili e di sicuro successo, perché resistenti al caldo, alla siccità, (ma non in vaso, dove invece sono molto sensibili agli stress idrici) e all’insolazione, frugali e adattabili a terreni diversi purché, tassativamente, ben drenati. Alcune sono molto rustiche, altre meno, per cui li ho suddivisi in due gruppi.
Nei climi più freddi potete contare su Cotoneaster dammeri, arbusto sempreverde a portamento strisciante: alto 5-30 centimetri, ricopre velocemente un metro quadrato di superficie, in primavera si ricopre di piccoli fiori bianchi e in autunno di frutti rosso corallo. Simile per fiori, bacche e fogliame, Cotoneaster orizzontalis è però semi-sempreverde, a portamento piuttosto rigido e con la caratteristica ramificazione a 90 gradi: alto 50-60 centimetri, si allarga su 2-3 metri di superficie. Hypericum calycinum, sempreverde o semi-sempreverde, alto e largo 30-50 centimetri, si diffonde grazie agli stoloni, formando fitti tappeti verde brillante; da giugno a settembre apre grandi corolle giallo sole. Fiori gialli, ma anche bianchi, arancio e rosa, simili a quelli delle roselline di macchia, per Potentilla fruticosa, arbusto deciduo dalla chioma tondeggiante, alta e larga 40-50 centimetri, con foglie minute e graziose. Di taglia maggior (100-150 centimetri) Sarcococca wallichii, sempreverde, dalle grandi foglie lucide, verde brillante, e, nelle piante femminile (è una specie dioica), piccoli fiori dolcemente profumati da dicembre a marzo, seguiti da bacche rosse. Tutte le specie sopraelencate sono ultrarustiche (temperatura minima invernale -30°C) e amano i terreni moderatamente fertili, freschi, ben drenati, al sole, mezz’ombra od ombra leggera (dove però fioriscono meno).

Appena meno rustico (-25°C), Ceratostigma plumbaginoides, suffrutice cinese alto e largo 30-40 centimetri, dalle foglie minute, lanceolate, rosse in autunno, in contrasto con i fiori blu, che sbocciano da luglio a novembre. Simile di aspetto e origine, ma più voluminoso, Ceratostigma willmottianum: alto e largo 100-150 centimetri, accetta punte di freddo, senza spogliarsi, fino -6/-8°C, ma anche oltre lasciando cadere il fogliame. Facile e accomodante Pachysandra terminalis: sempreverde, alta e larga 30 centimetri, dalla belle foglie folte, verde scuro, fra le quali in aprile sbocciano brevi spighe di minuscoli fiori bianchi; ottimo tappezzante per i climi temperati-freddi, è un po’ meno rustica rispetto alle precedenti (temperatura minima -20°C).
Adatto anche ai climi freddi, perché ultrarustico (-30°C), Helichrysum italicum è però fra gli arbusti di piccola taglia ideali per i giardini mediterranei, costieri, caldi e asciutti, caratterizzati da fogliame minuto, nelle sfumature bianco-argentate-glauche, come le artemisie, le santoline, le lavande, il teucrio e Ballota pseudodictamnus. L’elicrisio forma cuscinetti grigio-argento, alti 30-60 centimetri, con foglie minute, dall’inconfondibile aroma di curry, e piccoli capolini gialli, in maggio-giugno. Simile e altrettanto indicato anche per climi più settentrionali, perché rustica fino a -20°C, Santolina chamaecyparissus, è un arbusto compatto, alto e largo 50-70 centimetri, dalle foglie sempreverdi, finemente divise, lanuginose, che profumano di liquirizia, e piccoli capolini gialli in luglio: è perfetta per macchie, bordure, giardini rocciosi, siepi basse e distese. A foglia grigio-argento, con infiorescenze a capolino, le artemisie resistono al freddo fino a -15/-20°: fra le più comuni, Artemisia abrotanum è eretta, alta e larga 60-120 centimetri, decidua o semi-sempreverde, in fiore da luglio a settembre; Artemisia absinthium è un suffrutice sempreverde, alto 90 centimetri, con foglie finemente divise; suffruticosa e molto rustica anche Artemisia ‘Powis Castle’, dalle foglie profondamente frastagliate, grigie, con riflessi metallici in estate. Alta e larga 100-120 centimetri, Lavandula angustifolia può essere allevata in siepi, filari e distese ordinate e va potata ogni anno, per conservarla fresca e compatta, oppure lasciata inselvatichire lungo i pendii, sapendo però che crescerà disordinata e legnosa alla base; ne esistono varietà di taglia minore e maggiore, con fiori nelle diverse sfumature del viola, azzurro, bianco e rosa, così come specie simili quali Lavandula dentata e Lavandula lanata, più piccole, Lavandula latifolia e L. stoechas, la lavanda mediterranea per eccellenza. Altrettanto magnifico in siepi e macchie libere, ma adatto anche per forme e siepi topiarie, il teucrio (Teucrium fruticans) è un suffrutice alto e largo 60-100 centimetri, con foglie grigio-verdi, aromatiche persistenti, fusti biancastri e piccoli fiori lavanda chiaro in giugno-settembre; tollera brevi gelate fino a -10/-20°C, ma preferisce i climi caldi e asciutti, come pure tutte le specie altre specie mediterranei, e terreni leggeri. Tollera punte di freddo fino a-10°C, purché l’estate sia calda, anche Convolvolus cneorum, arbusto sempreverde che forma incantevoli cuscini arrotondati, alti e larghi 60-90 centimetri, fitti di foglie setose dai riflessi argentati, da aprile a giugno punteggiate da fiori campanulati, bianchi sfumati di rosa. Infine, la piccola Ballota pseudodictamnus: suffrutice mediterraneo, raggiunge i 30-60 centimetri di altezza e ampiezza, con foglie grigie, felpate, e fiori minuti, rosati, in luglio, e sopporta il gelo fino -10°C, i terreni poveri, secchi, al sole.

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