Ecco a voi un’altra pianta insolita: Plectranthus ecklonii, un cespuglio sempreverde della famiglia delle Lamiaceae, originario delle zone costiere subtropicali e delle foreste temperate sudafricane. L’ho visto e fotograto sempre in occasione di Porte Aperte di Federico Billo, portato anch’essa, come altre rarita’ esotiche, dal francese Dino Pellizzaro (pinieres Pellizzaro, Vallauris, tel.0033(0)493641843, e-mail: dino.pellizzaro@free.fr), ma ho poi scoperto che lo propone anche il nostro Un Quadrato di Giardino.
Nelle zone di orgine questo bel cespuglio arriva piuttosto velocemente ai 3 metri di altezza e larghezza, ma dai noi rimane molto piu’ piccolo, intorno ai 90-100 centimetri. Le foglie sono abbastanza grandi, cuoriformi-allungate e appuntite, con margine crenato, opposte, su steli quadrati com’e’ tipico delle Lamiacee. Di aspetto vellutato, se stropicciate, possono lasciare sulle mani macchie tipo di nicotina.
La sua principale bellezza e’ la fioritura: fitti panicoli terminali, formati da piccoli fiori labiati e tubolari, di un bel blu-violetto puntinato, e dolcemente profumati, cui seguono noccioline nere o marrone scuro. Nel nostro emisfero fiorisce da fine estate a gran parte dell’inverno, il che lo rende davvero molto interessante.
Tra le sue cultivar, ‘Mona Lavender’ e’ una delle piu’ belle: i fiori, particolarmente abbondanti, sono lavanda-porpora e le foglie sono verde scuro sulla pagina inferiore e violette su quella inferiore, e violetti sono pure gli steli. Non per niente, ha meritato dalla Royal Horticultural Society il titolo Award Garden Merit (AGM), Pianta di Merito.
Come potete immaginare, specie e varietà non sono rustiche: per quanto possano sopportare brevi gelate con punte fino a -6°C, ma solo se il terreno e’ ben drenato e sabbioso, sono comunque riservate ai nostri climi piu’ miti (zona USDA 9); possono pero’ anche essere coltivate all’interno, purche’ luminoso. In effetti, appaiono perfette per i giardini d’inverno.
Coltivazione. Originario del sottobosco o dei perimetri esterni delle foreste, Plectranthus ecklonii e’ una pianta da ombra luminosa, mezz’ombra con esposizione al sole del mattino, in qualsiasi terreno ben drenato, da acido a neutro. Sopporta una certa siccita’, per cui bagnatela soltanto al bisogno e con moderazione. Andrea Martini, di Un Quadrato di Giardino, suggerisce di potarla spesso, dalla fine della fioritura all’inizio estate, per conservarla folta e favorire la fioritura successiva.
Origine del nome e note storiche. Plectranthus deriva dal greco plektron che significa “sperone”, e anthos, fiore, in riferimento allo sperone alla base della corolla. Il nome specifico, ecklonii, deriva invece da Christian Friedrich Ecklon (1795 – 1868), farmacista e cacciatore botanico danese, che molto viaggio’ in Sudafrica. Le prime piante furono in realta’ raccolte da William Burchell nel 1813, ma vennero descritte e catalogate dal botanico Bentham nel 1848, ignaro della precdente scoperta, sulla base di piante raccolte da Ecklon. E tanto fu.
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