Pigne colorate, abete bianco, pino mugo, pino nero

Guardate quanto e’ bello questo mazzetto di rami di abete bianco (Abies alba), piccole pigne (direi di Pinus mugo) dipinte di bianco, capsule di papavero (Papaver somniferum), noci inserite su bastoncini e altre infruttescenze, verniciate d’oro. Cosi’ come mi sono tanto piaciuti i grandi mazzi di rami e pigne colorate di pino nero (Pinus nigra) e di pino mugo. Li ho visti a Vienna, vendute nelle bancarelle di fiori. E mi hanno offerto l’occasione per parlarvi un po’ di abeti e pini, conifere sempreverdi come certe saprete.

L’abete bianco (Abies alba) e’ un albero maestoso e molto longevo, che raggiunge i 30-60 metri di altezza. Diffuso sulle montagne dell’emisfero boreale, fra i 500 e 2000 metri, puo’ raggungere i 600 anni di eta’. La chioma, di colore verde-blu cupo, assume inizialmente forma piramidale, poi, dopo 60-80 anni, la punta principale smette si crescere e si viene a formare una specie appiattimento. La ramificazione e’ molto regolare e dunque elegante: i rami principali sono disposti orizzontalmente, in plachi, mentre quelli secondari sono disposti lungo il tronco con un andamento a spirale. La corteccia nelle piante giovani e’ bianco-grigio argenteo, ma dopo i cinquant’anni d’eta’ si ispessisce, desquamandosi in placche sottili diventando rugosa, fessurata e di colore tendente al nero. Gli aghi sono appiattiti, rigidi e inseriti singoli sui rametti, secondo una disposizione a pettine; lunghi circa 1,5 – 3 cm, hanno la punta arrotondata, non pungente, e sono verde scuro lucido sulla pagina superiore, mentre quella inferiore e’ caratterizzata da due linee parallele, bianco-azzurrognole. Le pigne (strobili), si formano soprattutto nella parte superiore della chioma. Di forma quasi cilindrica, sono rivolti verso l’alto. all’inizio verdi, poi rosso-bruni, non cadono interi a terra: a settembre-ottobre si sfaldano, le squame cadono una ad una insieme ai semi, e sulla pianta rimane l’asse centrale della pigna, detta rachide. L’abete bianco ha un apparato radicale molto potente, che lo ancora saldamente nel terreno: inzialmente fittonante, penetra in profondita’ fino a 1,60 metri ; in seguito si forma la ramificazione laterale che a sua volta si spinge in profondita’.

Il pino mugo e’ invece di taglia minore: in paticolare nella sottospecie Pinus mugo subsp. mugo rimane un alberello o arbusto, dalla chioma fitta e compatta, i cui rami inferiori possono crescere prostrati sul terreno (per offrire minor resistenza al vento) e i superiori eretti; cresce infatti sulle montagne ad alta quota, fra i 1500 e i 2700 metri sul livello del mare, di Alpi, Prealpi e Appennini. Gli aghi sono brevi (3-5 centimetri), riunite in verticilli di due, verde scuro. Le pigne (strobili) sono piccole, ovali-tondeggianti, la corteccia grigio scuro, in squame sottili. Pianta pioniera, stabilizza i terreni incoerenti e pietrosi, proteggendo i fondovalle dalle slavine, e offrendo riparo a molti animali. Attenzione: ne esistono altre sottospecie e varieta’ naturali, che si distinguono a volte per le dimensioni e portamento (come il pino uncinato Pinus mugo subsp. uncinata, che piu’ facilmente assume forma arborea, con portamento piramidale fino a 10-12 metri, e pigne piu’ grandi; per habitat diversi (come Pinus mugo var. pumilio, presente in alcune zone delle Alpi Occidentali), ma a volte differenze molto sottili.

Quanto al pino nero, detto anche pino austriaco, ne ho poi potuto ammirare uno splendido esemplare nell’Orto botanico dell’Universita’ di Vienna. Ma non cresce solo in Austria! Infatti, l’areale della specie Pinus nigra (cosi’ denominata dal botanico Johann Franz Arnold nel 1785), comprende le montagne delle regioni mediterranee, dal Nordafrica all’Anatolia.

Considerata una specie pioniera relitta, viene descritto come albero a portamento conico-espanso, che raggiunge in media i 20 – 30 metri di altezza, anche se se ne conoscono esemplari di oltre 50 metri. La chioma e’ fitta, molto scura, con aghi verde scuro, lunghi 8 – 20 centimetri, riuniti in mazzetti di due. I rami sono grigio-brunastri con sfumature nere. La corteccia e’ molto bella, da rosso-marrone a grigia, con ampie fessure: nelle piante adulte si suddivide in grandi placche grigie con fessurazioni di colore nero. Le pigne (dette strobili), sono di forma ovale-conica, lunghe 5 – 15 centimetri e larghe 2 – 3.

In realta’, la sepcima non pensate che sia finita qui: e’ stata infatti distinta in 5 sottospecie, tra cui P. nigra nigra, spontanea nella Penisola Balcanica nordoccidentale fino all’Austria e al Friuli, e rustica fino a -30°C. A sua volta, si suddivide in quattro varieta’ naturali, tra cui Pinus nigra subsp. nigra var. nigra, che sarebbe il pino austriaco propriamente detto. Un’altra sottospecie e’ Pinus nigra salzmannii, diffusa invece dall’Italia meridionale a Francia, Spagna e Africa settentrionale; rustica fino a -25°C, presenta tre varieta’ naturali.

 

3 Commenti

  • cristina gritti
    28 Dicembre 2016 23:05

    Bella e competente descrizione di grandi piante con le quali mi confronto spesso , grazie !!

    • Margherita Lombardi
      2 Gennaio 2017 16:28

      Grazie di cuore, Cristina!

  • Camilla Z
    4 Gennaio 2017 20:09

    Grazie Margherita, una descrizione precisa e soprattutto competente.. importante aver messo in risalto una serie di piccoli ‘dettagli’ come i coni verso l’alto o le due linee parallele sotto la pagina degli aghi dell’abete bianco, questi particolari sono fondamentali per una corretta identificazione!

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