Il nespolo in fiore

Ancora prima di Natale, mi è capitato di vederlo in fiore nel mio cortile e di sentirne il profumo in giro per la città. L’adorabile nespolo giapponese (Eriobotrya japonica) regala infatti la sorpresa di fiorire a fine autunno-inverno, diffondendo la sua fragranza fesca e intensa, con note di giacinto e di agrume.

Piccolo albero sempreverde, che in piena terra raggiunge anche gli 8-12 metri di altezza e i 4-5 di larghezza, il nespolo giapponese ha la corteccia rugosa ma aggraziata, la chioma tondeggiante, lunghe foglie coariaceem verde scuro, costolute e dentate ai margini; i fiori sono bianco crema, profumatissimi, riuniti in brevi pannocchie, e nei climi miti si trasformano, a metà-fine primavera. nelle tanto aprrezzate nespole. A questo proposito, le varietà da frutto migliori sono ‘Conca d’Oro’, ‘Limoncello’, ‘Monreale’, ‘Nespolo di Bagheria’

Viene coltivato, nei climi caldi, per i frutti succosi, è anche un’ottima, facile e robusta pianta ornamentale, veloce a crescere e molto longevo, rustica, capace di sopportare la città e la coltivazione in vasi anche piuttosto piccoli. Mlto diffusa nei giardini condominiali e in quelli piccoli e un po’ soffocati, davanti a tante vecchie palazzine, il nespolo giapponese spesso nasce per caso, grazie a un nocciolo buttato per terra o interrato per gioco: tempo fa, ne avevo uno in vaso  sul mio ballatoio, seminato con i miei bambini, che già dopo tre anni si era messo a fiorire. Non vi dico il dispiacere, quando la persona incaricata di bagnarmi le piante durante la mia assenza nel mese di agosto, fece morire proprio quella piantecella, fra tutte la più amata!

Come si coltiva. Il nespolo del Giappone è rustico, ma i fiori possono essere danneggiati dal freddo invenale, per cui nei climi rigidi riciede posizioni riparate e solleggiate, se desiderate raccoglierne i frutti. Vuole terreni profondi, pensnati, ben drenati e freschi. Nei climi caldi e in vaso va annaffiato bene, soprattutto quando è in fioritura e durante l’allegagione dei frutticini. Aiutatelo con una concimazione organica in autunno e a base di fosforo e potassio durante la bella stagione. Coltivato come ornamentale non richiede potature se non pulizia, mentre per la fruttuficazione si tagliano i rami che ganno fruttuficato e si diradano i frutti quando sono piccoli. Teme i colpi di secco, soprattutto in vaso e durante fioritura e fruttificazione, e può essere colpito da ticchiolatura e altre malattie fungine del melo, oltre che dal batterio Erwinia amylovera.

 

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