Jasminum nudiflorum o il gelsomino di San Giuseppe

Quando cammino per la città, non resisto: mi fermo sempre a ficcanasare nei cortili, riservano spesso belle sorprese. Come questa, colta l’altro giorno: un vaso di Jasminum nudiflorum in fiore, appoggiato al corrimano di una scala. Non è certo una novità, ma che importa: è pur sempre un’ottima e facile pianta che regala grandi soddisfazioni in campbio di poco. Di origini cinesi, questo Jasminum giallo è soprannominato “gelsomino di San Giuseppe“ perchè fiorisce in gennaio-aprile (ma nei climi caldi già a partire da dicembre): i suoi lunghi e flessibili rami spogli, verde brillante, si ricoprono di corolle stellate, di un giallo tanto vivace da illuminare qualsiasi angolo di un giardino o di un terrazzo.

Un po’ di botanica. Per quanto non possa contare sull’attrazione del profumo, come la maggior parte dei gelsomini, Jasminum nudiflorum ha comunque più di una freccia nel suo arco. Non è un rampicante, anche lo si può allevare come tale, bensì un arbusto sarmentoso dai fusti ricadenti lunghi 2,5 metri e fino a 5 nei climi miti. Le foglie, che compaiono dopo i fiori o quanto meno la prima importante fioritura, sono aggraziate, opposte, trifogliate, verde scuro. Ed è molto facile da coltivare, anche in vaso.

Come coltivarlo. Rustico fino a -20°C, adatto a tutti i climi, predilige i terreni fertili fertili, freschi, leggeri, e le posizioni soleggiate, al riparo dal vento. Può essere utilizzato come ricadente da muri, scarpate e davanzali, come arbusto autoportante e come siepe formale -da sottoporre a regolare potatura, una volta sfiorito-, anche se quest’ultimo utilizzo, a parere mio, va a discapito del portamento morbido e strepitoso. Nei cortili e sui terrazzi, dategli un vaso alto e largo 40-50 centimetri e bagnatelo bene. Aiutatelo con una concimazione organica in autunno-inverno e a base di fosforo-potassio in luglio-settembre, per favorire la successiva fioritura. Potatelo per pulirlo e contenerlo, se necessario, una volta sfiorito. Nelle piante adulte è buona norma tagliare dalla base una parte dei rami più vecchi e legnosi, per ringiovanire la vegetazione.

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