Amo vestirmi di bianco, le lenzuola bianche, le case bianche. E i fiori bianchi: gardenie, mughetti, gelsomini, magnolie, varietà di rose, camelie, caprifogli, muscari, iris…Le loro corolle, vestite di bianco, acquistano una perfezione sublime. Alcune hanno il candore della neve, altre virano al crema, altre ancora presentano sfumature, pennellate, puntinature rosa, viola, gialle, verde acido, ma anche i petali più immacolati rivelano, in condizioni particolari di luce, riflessi cangianti, dovuti a piccole quantità di pigmenti presenti nei petali, seppure in quantità nettamente inferiori rispetto ai fiori “colorati”.
La percezione del colore dipende infatti da queste particolari molecole e dalla luce, che colpendo la materia, viene da loro assorbita e riflessa, in modo differente a seconda delle loro caratteristiche e proporzioni. Il bianco è il risultato della riflessione massima della luce, che, come dimostrò Isaac Newton, è composta da tutti i colori. Non si tratta quindi di un non-colore, bensì della somma di tutti gli altri, sintesi estrema dell’iride, in botanica come in architettura, moda e arredamento. È dunque l’astrazione massima del concetto del colore, un punto di arrivo di una ricerca estetica e non una rinuncia. Non a caso, il bianco è il protagonista di una raffinata iniziativa, White in the City, che promette di essere l’evento più atteso dell’edizione 2017 del Fuorisalone, in occasione del Salone del mobile, in programma quest’anno dal 4 al 9 aprile.
Un giardino, anche in vaso, di fiori bianchi è un luogo magico, onirico, fatato, in particolare nella luce della luna, ancor più perché la maggior parte è molto profumata, allo scopo di attirare gli impollinatori notturni. Qualcuno, infatti, lo definisce anche Moon Garden, il giardino della luna. Fresco, riposante e sempre attuale, capace di rendere speciale anche luoghi banali se non brutti, ben si accorda alle architetture, ai colori e alle situazioni poco luminose che caratterizzano le nostre città. Ma attenzione, per realizzarlo con successo bisogna saper comporre le piante in modo adeguato, giocando sulle armonie più che sui contrasti. I fiori bianchi hanno bisogno di essere mescolati fra loro, declinati in sfumature, forme e dimensioni diverse, e accostati a tinte chiare: foglie glauche, argentate e grigie, e, se lo si desidera, a fiori di altri colori, purché pallidi e dolci.
Un esempio mirabile, per chi di voi non lo conoscesse ancora, è il celebre White Garden, all’interno dei giardini del Castello di Sissinghurst, nel Kent, Inghilterra), creati dalla poetessa, scrittrice e giardiniera Vita Sackville-West negli anni Trenta del Novecento, ispirandosi alle poetiche e sapienti bordure e agli insegnamenti di Getrude Jekyll, prima “giardiniera impressionista“. Così scrive Vita: “Credo di aver trovato quello che spero si rivelerà una bella soluzione: userò soltanto fiori bianchi, con qua e là fiori di un rosa molto pallido. Fiori di Clematide bianchi, fiori di Lavanda bianchi, di Agapanthus, Primule, Anemoni, Camelie, Gigli, e del Cardiocrinum gigantem nell’angolo…”.
Ha avuto ragione: il suo Giardino Bianco è diventato un’icona del giardinaggio del Ventesimo secolo, fonte d’ispirazione per generazioni di paesaggisti, giardinieri e appassionati. Datemi retta: non perdete l’occasione di visitarlo, vi troverete innumerevoli spunti per un giardino, un angolo, un cortile, un terrazzo in bianco. E consultate, se lo trovate ancora in vendita, il mitico libro di Getrude Jekyll, Il giardino dei colori, utile ad ogni buon conto.
10 Commenti
La laura
17 Febbraio 2017 18:35Non sempre in accordo con i tuoi raffinati gusti, trovo sempre notevole il tuo sito. Che leggo con piacere. Volevo dirtelo.
Margherita Lombardi
17 Febbraio 2017 18:52Ma grazie! Però dimmi, perché non sei sempre d’accordo? Di cosa ti piacerebbe che parlassi?
Margherita Lombardi
8 Aprile 2017 6:54Grazie di cuore!
Emmanuelle
17 Febbraio 2017 22:28Superbe article ,j’adore le blanc au jardin ,votre texte nous illumine de la façon et votre savoir m’éclaire un peu .
Merci pour le nom des fleurs sur vos photos .
Je ne connais que les jardins que vous citez que par des reportages par des amies jardinières ,.
Je vous souhaite une belle soirée et vous remercie .
Emmanuelle
Margherita Lombardi
25 Febbraio 2017 11:43Merci à vous, pour votre gentilesse! Margherita
Bablofil
18 Febbraio 2017 6:10Thanks, great article.
Margherita Lombardi
18 Febbraio 2017 20:14Thaank you so much!
Pierangela
20 Febbraio 2017 9:19Buongiorno, il bianco ingentilisce e illumina, grazie per questo articolo, mi piacerebbe trovare il libro citato Il giardino dei colori di Jekyll dove posso trovarlo? Sono della provincia di Milano, grazie
Margherita Lombardi
25 Febbraio 2017 11:44Buon giorno, grazie a a lei per il commento gentile! Per il libro, provi a chiedere alla Libreria della Natura, a Milano, vende anche online- Il libro in questione è molto vecchio, ma magari l’aiuta a trovare una ristampa o qualche cosa di simile.
Margherita Lombardi
25 Febbraio 2017 11:45Grazie a Lei per il suo gentile commento! Il libro in questione è di molti anni fa, ma provi a chiedere alla Libreria della Natura, di MIlano, vende anche on-line. Magari l’aiuta a trovare qualche cosa di simile.
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