Parrebbe una Fritillaria imperalis, per la corolla di fiori campanulati, rivolti verso il basso, invece si tratta di un’altra specie: Fritillaria raddeana, un’altra chicca del vivaio Raziel.
Rara bulbosa originaria dell’Himalaya occidentale e dell’Asia centrale, fiorisce a metà-fine primavera, formando una corona di fiori (fino a 10) color lime, con piccole foglie lanceolate, che raggiunge i 70-90 centimetri di altezza grazie allo stelo robusto che la sorregge. Altre foglie più grandi ornano la base dello stelo. La tonalità particolare delle sue corolle è raffinata e discreta, e si accosta bene ai blu, ai viola, ai verdi brillanti della primavera. Inoltre, come F. imperialis dovrebbe tenere lontani topi, arvicole, talpe e cervi, respinti dall’odore di zolfo che diffondono in bulbi e, più leggermente, fiori e foglie.
Come si coltiva. I bulbi si piantano in autunno, a 12-20 centimetri di profondità e circa 30 centimetri di distanza uno dall’altro (come dire 4 per metro quadrato), in terreni fertili, freschi ma ben drenati, a reazione neutra, in pieno sole o mezz’ombra, dove possa rimanere all’asciutto durante l’estate.
Fritillaria raddeana è po’ meno rustica di altre fritillarie (temperatura minima invernale -10°C), per cui nei climi rigidi va protetta durante l’inverno con una pacciamatura alta 5-6 centimetri di compost o altro materiale.
Rispondi