Villa Pizzo: un gioiello sul lago

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Ha una storia affascinante, che inizia nel lontano 1435, e un giardino meraviglioso, ricco di esotismi, curiosità botaniche e alberi secolari: approfittate dunque delle belle giornate di settembre e ottobre per andare a visitare  Villa Pizzo, annidata sul promontorio di Cernobbio.

Il giardino, suddiviso in quattro terrazzementi, è formato da una parte all’italiana, con eleganti scalinate, un bel ninfeo, statue e un parterre di siepi, nelle quali il bosso è stato da poco efficacemente sostituito con Ilex crenata, per ovviare al problema della piralide; da un grande parco all’inglese, progettato da Luigi Villoresi e oggi ricco di alberi di 200-400 anni di età, ruscelli, falsi ruderi e ponticelli, l’immancabile orrido, per poi sfumare in ciò che rimane di un bosco antico. Due le serre presenti: una d’inizio Novecento, nella quale vengono riparate in inverno orchidee, banani, strelizie, dature e ibischi in vaso; e la limonaia di fine Ottocento, in ferro e vetro, che ospita limoni, aranci, mandarini, bergamotti e un pompelmo, piantati in piena terra, residuo della coltivazione di agrumi che nel Sei-Settecento Villa Pizzo esportava fino in Austria  e Germania.

Sono sicura che ne rimarrete incanti come lo sono stata io. Per visitarla, cosa possibile in ogni stagione, è preò necessario prenotare via e-mail ed essere almeno in dieci persone. A guidarvi sarà il capogiardiniere Marco Sala, gentile, competente e pieno di aneddoti interessanti.

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