Viene chiamata “forsizia bianca” per la sua somiglianza con le forsizie vere a proprie a fiore giallo (genere Forsythia spp.): è Abeliophyllum distichum, famiglia delle Oleaceae, delizioso arbusto di origini nordcoreane, dal portamento leggero ed espanso, dalle belle gemme color porpora e dalla raffinata fioritura candida e profumata, da gennaio a marzo. Tenerissima la sua varietà ‘Roseum’, dalle corolle rosa pallido, detta perciò “forsizia rosa”.
Rustici e facili, gli abeliofilli raggiungono i 150-250 centimetri di altezza e diametro e richiedono un terreno normale, ben drenato e fresco, al sole. Data la precocità della fioritura, evitate però, nei climi rigidi soggetti a gelate, l’esposizione a est, perché le gemme, gelate, verrebbero raggiunte dai primi raggi del sole che le rovinerebbe; invece, devono potersi sgelare lentamente, all’ombra.
Nel tempo, gli abeliofilli tendono a diventare un po’ scomposti, per cui è preferibile, se li preferite più tondeggianti, potarli ogni due-tre anni, dopo la fioritura, accorciando i rami a poche gemme dalla base.
Insomma, l’unico neo è il loro nome, secondo me, davvero poco grazioso, anche se descrittivo della pianta: Abeliophyllum significa infatti che ha le foglie come quelle dell’abelia, e distichum che sono opposte, a due a due.
Un’amica giardiniera, mi ha detto che crescono bene anche in vaso, perciò mi voglio regalare almeno una delle due, per il mio ballatoio.
L’Abeliophyllum distichum ‘Roseum’ l’ho fotografata da Agricola Home&Garden, di Varese, e mi sono proprio pentita di non averne acquistato una. Per fortuna il bravo e gentile Roberto Baradel, di Lomazzo, ha promesso di portarmene una piccola pianta a Orticola, a maggio. Non vedo l’ora, anche se dovrò aspettare diversi mesi per vederla di nuovo in fiore…
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