Tre campanule di montagna

Quante sono le campanule! Il genere ne raccoglie circa 300, di cui 83, fra specie e sottospecie, presenti in Italia. E in molti casi sono pure difficili da distinguere, come le genziane, anche perché spesso condividono gli stessi ambienti e il periodo di fioritura. Spero quindi di non aver sbagliato nel dare il nome a queste tre specie, tutte e tre perenni, che crescono in alta montagna, sfidando i venti freddi con quelle loro graziose corolle a forma di cappellino. Le ho incotrate tutte e tre nella mia amata Engadina, a 2500-2700 metri di altitudine, ma sono comuni anche in Italia. Ditemi poi voi quale vi piace di più!

La prima, è la più facile da riconoscere: Campanula barbata, così battezzata per la persenza di una lanuggine all’interno dei fiori, azzurro violetto pallido, penduli, singoli o riuniti in grappoletti di pochi, rivolti tutti sullo stesso lato, portati da steli robusti. Alta 10 ma anche 50 centimetri, ha foglie basali allungate e ispide su entrambi i lati. Fiorisce in giugno-agosto, da 1000 a 2800 metri di altitudine, su tutta la catena alpina. Predilige i terreni acidi o comunque poveri di calcare, ricchi di humus, freschi ma non troppo umidi, per cui la si rinviene nelle praterie alpine, lungo le rive dei ruscelli e nei boschi luminosi.

Campanula scheuchzeri ha il fiore violetto, singolo o riunito in gruppi di 2-4, pendulo quando in boccio, poi più o meno eretto e infine pendulo di nuovo. Fiorisce in luglio-agosto. Alta 10-30 centimetri, ha foglie basali cuoriformi, dai lunghi piccioli, che scompaiono con la fioritura, foglie caulinari lanceolate e steli sottili. Cresce su terreni sia calcarei sia silicei, anche sassosi e poveri di sostanza organica, nei prati alpini, nelle brughiere, fino 3100 metri di quota delle Alpi, sulle Apli Apuane e sull’Appennino settentrionale e centrale.

Campanula cochlearifolia, detta campanula dei ghiaoni, presenta fiori piuttosto piccoli, azzurro-violetto pallido, penduli, in racemi di 2-6. Fiorisce in luglio-agosto.  Alta 5-15 centimetri, ha foglie inferiori ovali o cordiformi, che seccano presto, mentre le superiori diventano man mano più strette e sono più o meno assenti nella parte superiore del fusticino. La pianta è dotata di un rizoma sottile, ma molto ramificato e tenace, strisciante. La si incontra (ma è piuttosto rara) nei terreni soprattutto calcarei, nei ghiaioni e nei macereti, fra gli 800 e i 3000 metri di quota, sulle Alpi e sull’Appennino settentrionale.

Curiosità. Il nome del genere Campanula deriva dal latino e significa piccola campana, in riferimento alla forma del fiore. Il primo a utilizzarlo scientificamente sarebbe stato il naturalista belga Rempert Dodoens (1517-1585), poi confermato da Linneo (Carl von Linné, 1707-1778) ma con questo significato era utilizzato da tempo, nelle lingue europee: questi fiori graziosi erano infatti chiamati “Campanelles” in francese arcaico (oggi “Campanules” e “Clochettes”), “Glockenblumen” in tedesco, “Bell-flower” e “Blue-bell” in inglese, “Campanelle” in italiano.

L’habitat delle campanule. Le 300 specie riconosciute sono distribuite in tutto l’emisfero boreale, soprattutto nella zona mediterranea, ma parte in Asia, Africa del Sud, Messico, isole del Capo Verde e Artico). Sono considerate piante pioniere poiché  compaiono in zone impervie, aprendo la via ad altre specie. Richiedono tutte terreni freschi o appena umidi, non sopportando quelli asciutti, ma alcune sono calcifughe (per esempio Campanula barbata), caratteristici delle zone mediterranee, altre preferiscono i terreni calcarei soleggiati (comeC. alpestris), altre ancora i terreni ricchi di calce(come C. medium, C. thyrsoides, C. cochleariifolia).

2 Commenti

  • Emmanuelle
    27 Agosto 2018 22:39

    Bonjour Margherita . Je découvre les trois variétés que vous avez rencontrer lors de votre voyage .
    Elles sont jolies ici j’ai plusieurs variétés une fleur facile et toujours ce bleu superbe .En blanc ici également .
    Merci pour votre article ou je découvre des légendes précieuses .
    Emmanuelle

    • Margherita Lombardi
      17 Settembre 2018 15:51

      Merci à vous, chèere Emmanuelle!

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