Fiori selvatici da gustare e indossare

Le nonne di campagna erano solite raccogliere rughetta, cicoria selvatica e tarassaco per l’insalata, i bruscandoli (cioè i germogli del luppolo selvatico) da mettere nella frittata, i bulbi amaragnoli dei lampascioni ((Leopoldia comosa) da gustare con funghi e patate, e tanto altri fiori ed erbe selvatici commestibili. Una sapienza e un’usanza antiche che sembravano andate perdute, spazzate via dalla moderne abitudini che hanno reso le successive generazioni molto ignoranti in tema alimentazione e conoscenza delle piante, selvatiche e coltivate. E invece, ecco che oggi sta tornando, e diventando sempre più di moda, la passione per la ricerca delle erbe sevatiche commestibili nei boschi e nei prati (ma ora si chiama “foraging”..): si organizzano corsi e passeggiate, mentre molti cuochi importanti le utilizzano sempre più spesso nelle loro ricette (uno per tutti: Enrico Crippa, chef tre stelle Michelin di Piazza Duomo ad Alba, che le fa sia coltivare nel suo orto, sia raccogliere in natura).

Nel frattempo, alcuni vivaisti hanno iniziato a selezionare e coltivare erbe e fiori commestibili, per le corolle, le foglie, i germogli: fra questi Marco e Paolo Gramaglia, che quest’anno ne hanno presentato, accanto alle loro famose aromatiche, una bella scelta..Quanti sono, in effetti: viole e violette (Viola odorata e Viola tricolor), consolida maggiore (Symphytum officinale), borraggine (Borrago officinalis), primule (Primula vulgaris), malva (Malva sylvestris), papaveri (Papaver rhoeas), fiordalisi (Centaurea cyanus), pratoline (Bellis perennis), nasturzi (Tropaeolum majus), camomilla ovviamente (Matricaria chamomilla), calendula (Calendula officinalis), piselli odorosi (Lathyrus odoratus) e tanti altri, da inserire in insalate e ricette varie, per dare quel tocco in più, per decorazione, per preparare decotti, infusi e sciroppi dalle tante proprietà medicamentose. 

E per chi volesse, oltre che coltivarli e gustarli, anche indossarli, segnalo la nuova collezione di deliziosi bijoux di feltro a loro dedicata dal laboratorio artigianale Pret à Potager,  di Lucia Cartassa Mecarelli: spille, orecchini, collane, uno più irresistibile dell’altro.

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