Tithonia diversifolia, il girasole messicano

Sembra quasi una zinnia a fiore semplice, a una margherita arancio, a una calendula straordinariamente alta, ma non lo è, pur appartenendo comunque alla famiglia delle Asteracee come loro. È Tithonia diversifolia, soprannominata Mexican sunflower, Mexican tournesol (girasole messicano),Bolivian sunflower (girasole boliviano), Japanese sunflower (girasole giapponese), Tree marigold (calendula arborea): un’erbacea perenne o suffruticosa, stolonifera, con steli carnosi e capolini gialli o rosso arancio scuro, portati da steli eretti e ramificati, alti fino a 2-3 metri.

L’ho notata nelle spendide fotografie di Ngoc Minh Ngodel per il libro di Umberto Pasti, Un Giardino Atlantico – Rohuna, Nord del Marocco (Bompiani), in cui racconta la storia e le peripezie del suo giardino marocchino, e nell’allestimento creato dal paesaggista Antonio Perazzi per la rivista Gardenia, durante l’International Meeting of the Landscape and Garden, tenutosi a Bergami lo scorso settembre.

Originaria del Messico e dell’America Centrale, è stata introdotta in coltivazione e oggi ampiamente coltivata in molte regioni dell’Africa, dell’Asia e del Sud America per molti scopi, fra cui farne foraggio per ruminanti e conigli, biomassa per carburante e compostaggio, ma anche per il controllo dell’erosione e il miglioramento del suolo, oltre che a mo’ di siepe, come demarcazione delle proprietà; in molte zone tropicali e subtropicali si è inselvatichita nelle terre abbandonate, lungo le strade e nei pressi dei terreni coltivati, dal livello del mare fino a 1500 metri di altitudine.

È una pianta molto robusta, la titonia, veloce a crescere, resistente al caldo e alla siccità, adattabile a terreni diversi e miglioratrice di quelli poveri di nutrienti. È di fatto una specie pioniera, che si diffonde velocemente grazie alla grande quantità di semi che produce e agli stoloni sotterranei, per cui può, nei climi caldi e umidi, può anche risultare invasiva.

Come ornamentale ed è davvero bellissima, ma, per essere coltivata quale perenne richiede climi caldi (zona USDA 10, ovvero con temperature minime invernali di -1,1 °C), altrimenti va utilizzata come annuale, grazie alla crescita molto veloce. Ha bisogno anche di spazio: si allarga almeno fino a un metro di ampiezza.  L’insetti la amano molto.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.