Ho avuto il piacere di conoscere, e ascoltare, Francesco Vignoli durante le Giornate di Studi di Orticola di un paio di anni fa. Pistoiese, titolare dei Vivai Vignoli, è considerato, a ragion veduta, uno dei massimi esperti di glicini in Europa. Sono sue tutte, o quasi, le piante della collezione del Giardino di Villa della Pergola, ad Alassio. «Di passioni “ornamentali” ne ho avute tante, per esempio le querce, i ginkgo, i faggi, le magnolie, ma i glicini sono stati il primo amore, nato quando iniziai a fare il vivaista», racconta, «Incuriosito delle tante varietà citate nei cataloghi esteri, da noi ancora sconosciute, cominciai a ordinarle dall’Olanda, a coltivarle, a riprodurle, a combattere contro varie difficoltà, fra cui il fatto che non tutte le varietà corrispondevano di fatto al nome con il quale venivano vendute. Dopo oltre vent’anni, vado ancora alla ricerca di novità, con la stessa curiosità di allora», dice Francesco, che tra l’altro collabora con la sua zienda alla realizzazione di una collezione di germoplasma di Wisteria presso il Ce.Spe.Vi. Centro Sperimentale per il Vivaismo di Pistoia.
Dalla sua infinita passione è nato un libro magnifico: Il glicine ai raggi X, in arte, cultura e coltura, scritto assieme al pittore, compositore e scrittore Gliulio Clementi e al medico – appassionato di orticoltura – Jacopo Nori. Lo potete ordinare presso il vivaio Vignoli (i guadagni dalla vendita vengono devoluti alla onlus Noi per Voi). Non perdetelo, davvero, perché vi troverete davvero tutto, ma proprio tutto che c’è da sapere sui glicini, la loro storia, le specie e cultivar più belle, le loro avventure, i giardini in cui ammirarli, i dipinti e le poesie a loro delicati, i consigli per coltivarli, in giardino e in vaso.
Altro lo potete leggere on line sul sito www.wisteria.it, aperto da Francesco nel 2001.
La sua collezione di piante madri, arrivata a 30 varietà, coltivate in pieno campo da tanti anni, è la più completa in Italia e una delle maggiori in Europa, citata da articoli, giornali, riviste e televisioni. Scopo di questo vivaista con l’entusiasmo di un ragazzo, oltre a raccoglierne assieme il maggior numero possibile, è quello di mettere ordine nella nomenclatura del genere Wisteria, molto problematica per la presenza di numerosi sinonimi e spesso anche di errate attribuzioni. Eppure, sapete cosa è accaduto all’inizio di questa primavera a un simile patrimonio botanico? Una lettera raccomandata da parte del locale Ente di Bonifica ha informato che il terreno sarebbe stato a breve espropriato, e con procedura di urgenza, per essere utilizzato come cassa di espansione in caso di allagamento. Francesco non si è dato per vinto e in pochi giorni ha organizzato l’espianto, il trasporto, l’invasatura degli esemplari in grandi mastelli e la messa a punto di un nuovo vivaio adatto per ospitarli. Sa bene che qualcuno non ce la farà, perché lo stress è stato troppo forte e repentino, ma almeno la maggior parte della stroardinaria collezione è salva.
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