Ditemi voi se questa non è una pianta particolare: si chiama Trochodendron araliodes ed è l’ennesima rarità scoperta nel vivaio Eredi Carlo Consonni, della brava e curiosa Beatrice Consonni, che così lo descrivte: «Sempreverde, grande, a crescita lenta, molto sofisticato».
Originario delle foreste umide di Giappone, Corea e Taiwan e appartenente alla famiglia delle Trochondedronaceae (mai sentita prima…), Trochodendron araliodes nei luoghi di origine può diventare un albero alto 10 e largo 8 metri, ma da noi rimane più piccolo. A portamento arrotondato, ha grandi foglie da ovate a ellittiche, appuntite, verde lucido, disposte a spirale; fiorisce fra metà-tarda primavera e l’inizio dell’estate, producendo piccoli fiori verdi, privi di petali, riuniti in racemi fitti. Insomma, una chicca per palati raffinati!
Rustico fino a -8/-10°C, ma sensibile ai venti freddo e all’umidità, richiede posizioni protette, terreni freschi ma ben drenati, neutri o leggermente acidi, al sole o in ombra marezzata di luce.
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