Tra i vivai specializzati in rose, Vivaverde, di Monica Cavina, merita un posto nella top ten. Situato a Imola (BO), che non è solo terra di motori, offre una ricca di scelta di quasi 400 cultivar, fra cui moltissime antiche, alcune rare, e molte moderne di famosi ibridatori europe, come Lens, Meilland, Kordes, Tantau, Barni, Giulio Pantoli». Monica le sceglie con cura, alla ricerca di caratteristiche peculiari: «In particolare faccio attenzione al profumo, un pregio non cosi scontato e spesso dimenticato». La maggior parte delle sue rose viene riprodotta in vivaio, in una zona che a Monica piace chiamare nursery, tramite la tecnica dell’innesto. Tra novembre e gennaio effettua spedizioni di rosa a radice nuda, che conserva come una volta in tagliola, mentre quelle in vaso possono essere acquistate sempre. Con il passare del tempo, alle rose Monica ha affiancato alcuni arbusti e perenni adatti al clima della zona e facili da coltivare.
Questa che vedete è una sua piccolissima selezione di rose, diverse fra loro per colore, dimensioni, portamento e utilizzo. Scegliete la vostra!
Rosa virginiana: specie botanica, detta rosa della Virginia o rosa della prateria, introdotta in Europa nel 1907, è originaria del Nord America orientale. Arbustiva, alta e larga 150 centimetri, ha fiori semplici, rosa intenso, profumati, seguiti da cinorrodi tonde arancioni. Molto rustica, piuttosto rifiorente, come le Rugose è adatta anche ai terreni sabbiosi.
Rosa ‘Dick Koster’: ibrido di Polyantha di origini sconosciute ma coltivato da Koster nel 1936, è un piccolo arbusto (60×60 centimetri) molto riforente durante tutta la stagione, con fiori piccoli doppi, simili ai ranuncoli, rosso scarlatto, in mazzi; fioriscono in mazzi per tutta la stagione, poco profumata. È ideale per vasi e bordure.
Rosa ‘Grandirektor Otto Linne’: ibrido di Moschata, ottenuta nel 1934 dal tedesco Peter Lambert, è dedicata a Otto Linne, il primo direttore dei giardini dei cimiteri di Amburgo. Arbusto elegante dai lunghi rami robusti, piuttosto ricadenti, foglie verde chiaro, aggraziate e lucide, fioritura ricchissima e spine rade ma grandi e acuminate, è poco coltivato: i fiori, piccoli, stradoppi, rosa scuro, dal profumo leggero, riuniti in fitte infiorescenze, inizia in maggio ed è ricca e durevole; in seguito rifiorisce ma in modo più rado. Molto rustica, adatta anche una certa ombreggiatura, è resistente all’oidio e rimane naturalmente molto folta anche alla base; raggiunge i 150-200 metri di altezza e larghezza.
Rosa ‘Maria Cristina’: ibrido di Moschata, individuata in un giardino privato nel 2005, è un arbusto allargato (150×150 centimetri), vigoroso, da utilizzare anche come rampicante, continuamente rifiorente, forma mazzi di fiori semplici, bianco crema, soffusi di arancio e rosa, seguiti in auutnno da cinorrodi allungati. Le foglie sono belle e sane.
Rosa ‘Phyllis Bide’: ibrido di Rosa multifora o forse di polyantha ottenuto da S. Bide in Gran Bretagna nel 1923, è un piccolo rampicante dalla fioritura ricchissima e continua. Raggiunge i 3-4 metri di altezza, con molte spine, foglie piccole, verde medio, e una miriade di piccoli mazzi di corolle semidoppie dal profumo leggero: all’inizio hanno sfumature albicocca, salmone e rosa intenso e una forma ordinata, poi vanno man mano schiarendosi fino al bianco crema e assumendo un aspetto un po’ stropicciato. Non vengono sciupati dalla pioggia e perdono i petali da soli, senza bisogno di potature di pulizia.
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