È un bel po’ che non vi sto dando notizie del mio ballatoio, ma in effetti non avevo grandi novità. Questo inverno ho perso i due Hibiscus coccineus che avevo preso a Orticola a settembre: seccati completamente, non so se a causa del freddo, che è stato poco e poi dovrebbero essere abbastnza rustici, o, più probabilmente, delle bagnature che QUALCUNO ha prodigato loro in mia assenza…A novembre ho piantato un sacco di bulbi – crochi, che stanno già spuntando, narcisi e tulipani – nei vasi e nelle cassette, sfruttando ogni spazio a disposizione: le foglie sono già nate, aspetto in marzo e aprile i fiori e ve li farò vedere. Nel frattempo, la voglia di primavera si è fatta sentire, perciò mi sono comprata, sia al mercato sia dall’eccellente garden Agricola Home&Garden, a Varese, un pò di bulbose e pratoline più o meno forzate e quindi già in procinto di fiorire, che ho inserito nelle fioriere, e una meravigliosa cassetta traboccante di fiori.
Fra le prime, Muscari armeniacum, che adoro con quei suoi campanellini cicciottelli, viola bluetto; il piccolo Narcissus ‘Tete a Tete’, alto appena 15 centimetri, con corolle piccine giallo sole, profumate; e Iris reticulata ‘Harmony’, dai fiori blu intenso – gli Inglesi lo definiscono Royal Blue – con ampie macchie gialle alla base dei tepali, alti una spanna: la specie, dai fiori azzurrini, è originaria della Russa, del Caucaso e dell’Iran settentrionale; entrambe fioriscono dalla fine dell’inverno all’inizio della primavera.
Meraviglosa la cassettina di legno, piantata fitta fitta con i medesimi narcisi e muscari, insieme a bucaneve (Galanthus nivalis), pratoline doppie (Bellis perennis) e, più tardivi, profumatissimi giacinti orientali bianchi (Hyacinthus orientalis), tutti fiori che amo molto per la delizia dei loro dettagli. Le pratoline, poi, mi riportano all’infanzia, quando le vedevo nelle vetrine dei fioristi vicino a casa, composte in mazzolini insieme ai non-ti-scordar-di-me (Myosotis sylvatica): il contrasto fra il rosa scuro delle prime e l’azzurro strabilainte dei secondi mi piace ancora tantissimo, ma purtroppo oggi non li si trova più in vendita come reciso.
Li bagno con moderazione, nebulizzando acqua sul muschio alla loro base, per conservarlo fresco e verdeggiante. Tolgo i fiori man mano che appassiscono, lasciando i gambi perché fotosintetizzano anche loro, producendo sostanze di riserva che scenderanno nei bulbi. Vado avanti a bagnare e magari darò loro un po’ di concime ricco di fosforo e potassio, finché le foglie non sarnno tutte ingiallite, per aiutare la fioritura dell’anno prossimo, anche se, con i bulbi forzati, occorre avere pazienza, perché in genere ci mettono un po’ a rifiorire. A quel punto estrarrò i bulbi, li pulirò dalla terra e dalle radici e li riporrò nella cassetta, a sua volta svuotata, in un luogo buio e asciutto, cioè, il garage fino al prossimo autunno, quando li pianterò nel mio nuovo giardino. Propabilmente il primo anno non fioriranno, come avviene con i bulbi sottoposti a forzatura, ma lo faranno in seguito. Invece alle pratoline, che sono piantine biennali, dovrò dire addio, ma intanto me le godo.
Nel frattempo, sono fioriti anche i primi crocus e le viole (viola x writtokiana) piantate in autunno.Il punto è questo: approfittiamo, soprattutto per terrazzi e balconi, di quanto offre il mercato, pronto all’uso, per arrichire i nostri spazi verdi, nelle stagioni di transizione, come l’inverno.
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