È uno dei miei alberi preferiti, e, fra le conifere, quella che mi piace di più: il larice (Larix decidua), che in questi giorni sta dipingendo d’oro i pendii delle nostre montagne, in meraviglioso contrasto con i fogliami verde scuro delle conifere sempreverdi con cui si consocia, in particolare l’abete bianco (Picea abies) e il cirmolo (Pinus cembra).
Nativo delle montagne dell’Europa centrale, delle Alpi e dei Carpazi, Larix decidua è l’unica conifera europea a perdere il fogliame in inverno: attraversa le stagioni regalando in ognuna emozioni diverse. Io l’adoro in primavera, quando tira fuori gli nuovi aghi verde tenero, in contrasto con le pignette femmili rosa brillante; in estate, quando diventa verde brillante; in autunno, quando acquista strepitose tonalità arancio oro. Poi i suoi aghi imbruniscono e cadono, rilvendo la struttura gentile dei suoi rami.
Un pò di botanica
A forma piramidale e crescita rapida, il larice europeo raggiunge i 40 metri di altezza, ma eccezionalmente i 60.
Ha aghi sottili, morbidi e non pungenti, lunghi 3-5 centimetri, raggruppati in mazzetti. Da marzo a giugno fiorisce: i fiori maschili, giallastri, sono riuniti in piccoli coni penduli; quelli femminili, eretti, sono invece inseriti su piccole pigne di colore rosso-rosa, molto bellini. Dopo l’impollinazione si trasformano in pignette brune (coni o strobili), dalle squame sottili e ovali, leggermente convesse, ciascuna delle quali nasconde due due semi, bruni e lucidi.
Il larice cresce sulle nostre montagne fino a 2.500 metri di quota, in luoghi ben esposti, in boschi puri (lariceti) o consociato con l’abete bianco (Picea abies) e, soprattutto sulle Alpi Orientali, con il cirmolo (Pinus cembra). Dove il bosco finisce, lasciando posto alle praterie alpine e ai ghiaioni, si incontrano invece individui isolati, deformati dal vento e dalla neve.
Per un giardino in montagna, il larice è dunque perfetto: richiede inverni asciutti, freddi e nevosi, ma si adatta a qualsiasi terreno, purché ben drenato, anche se lo preferisce torboso e umifero, fresco e acido.
A proposito delle altre conifere decidue (esotiche), ve ne ricordo alcune: altri larici (Larix kaempferi, di origini giapponesi, e Larix laricina, canadese), la metasequoia (Metasequoia glyptostroboides), il cipresso calvo (Taxodium distichum), altra conifera per me meravigliosa, e loro varietà, anche nane, adatte ai piccoli giardini.
2 Commenti
Filippo
28 Ottobre 2023 2:49Picea abies è l’abete rosso. Abies alba e l’abete bianco
Margherita Lombardi
9 Novembre 2023 17:11Si, grazie, errore della fretta. già corretto. Margherita
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