Ho incontrato innumerevoli cespugli di ontano verde (Alnus viridis), durante una passeggiata nella neve in Engadina, lungo un torrente. Le sue piccole, graziosissime, pignette, in grappoletti penduli, mi hanno incantata.
Appartenente alla famiglia delle Betulaceae, l’ontano verde è un arbusto cespuglioso, alto 1-3 metri, dalla chioma fitta, tondeggiante, molto pollonifera; ha rami eretti, sottili e flessibili, quelli più giovani più sinuosi, rosso-bruni e spesso pubescenti, mentre invecchiando sviluppano una corteccia verde-bruna, cosparsa di lenticelle. Le gemme (come potete osservare nelle fotografie) sono lanceolate e appuntite, vestite da due brattee bruno-rossastre, e disposte lungo il ramo in modo perlopiù alterno. Le foglie, decidue, verde chiaro, sono alterne, picciolate, dalla lamina ovale, apice in genere appuntito, evidente nervatura pennata, margine seghettato.
Fiorisce da febbraio-marzo a giugno, in base all’altitudine: essendo, come gli altri ontani, una specie monoica, che cioè porta i fiori dei due sessi sulla stessa pianta, lungo i suoi rami si distinguono le infiorescenze maschili (amenti) e femminili. Le prime, riunite in gruppetti di 2-4, hanno la forma di piccole code: lunghe 3-5 centimetri, giallo-verdine con puntini rossi, sono prima erette e poi pendule ( le seconde, simili a piccole clave, lunghe appena 8-10 millimetri, sono raggruppate in brevi racemi.
Alle infiorescenze femminili seguono, in questa e altre specie, seguono le infruttescenze, secche e simili a piccole pigne (strobili),che a maturità si aprono, lasciando scivolare fuori numerosi frutti veri e propri, secchi e indeiscenti (acheni), dotati di un’ala membranosa a forma di ventaglio, che permette loro di essere rapiti dal vento.
Un’altra caratteritica meno nota di Alnus viridis e e degli altri ontani è quella di possedere un ampio apparato radicale e di essere azotofissatori: lungo le loro radici vivono, in turbercoli esterni, batteri ospiti, capaci di catturare e fissare l’azoto atmosferico, che in seguito, alla orte delle radici, viene rilasciato nel terreno. Gli ontani sono infatt piante pioniere, in grado di crescere in terreni poveri e sassosi, migliorarli e consolidarli, grazie sia all’attività azotofissatrice, sia alla robustezza ed estensione delle radici.
Alnus viridis cresce nelle zone artiche di Europa, Asia e Nordamerica, e sulle montagne delle zone temperate. In Italia, si ritrova soltanto nelle regioni settentrionali, fino a 2.400 metri di altitudine, lungo i pendii soprattutto settentrionali, i canaloni delle valanghe e i torrenti, dove consolida il terreno grazie al suo esteso aparato radicale e dove riesce a resistere a neve e slavine grazie ai suoi rami prostrati ed eleastici, che si piegano ma non si spezzano. Richiede molta umidità, atmosferica e pedologica, preferendo i terreni silicei e ben arieggiati.
Mi pare quindi un arbusto perfetto per i giardini di montagna, soprattutto se delle seconde case, assieme ad altre specie altrettanto rustiche: sinforine, Lonicera tatarica, salici arbustivi e potentille. Ma non è l’unico, fra gli ontani, a essere decorativo e al tempo stesso molto utile.
Per saperne di più: gli altri ontani Alnus cordata (ontano napoletano): originario dell’Italia meridionale, cresce soprattutto nelle zone tirreniche, fino a 1300 metri di altitudine. A portamento arboreo, raggiunge i 15-20 metri di altezza, con chioma conica e in genere ramificata dalle base. Le foglie sono ovate larghe, con base tronca o introflessa. Nei boschi si associa spesso a faggi, querce e castagni. Cresce su qualsiasi terreno, anche argilloso o ricco di scheletro, preferendoli però acidi (al contrario degli altri ontani). È pianta azotofissatrice, ottima per consolidare le scarpate, ha poche esigenze nutritive e sopporta una certa aridità. Da tenere presente!
Alnus glutinosa (ontano nero, ontano comune): di origine euroasiatica e delle zone temperate, cresce in Italia in tutte le regioni, dalla pianura fino a 1.000 metri di altiduine. Perlopiù a portamento arboreo, raggiunge i 20-25 metri di altezza. Le foglie sono grandi, obovate, con base tronca e apice tronco o introflesso (apice retuso). Rapido a crescere, è specie pioniera, azotofissatrice e consolidatrice del terreno; cresce su suoli sia sciolti sia argillosi.
Alnus incana (ontano bianco): di origini europee e caucasiche, cresce in Italia solo nelle regioni settentrionali, dalla pianura fino a 1200 metri di altitudine. A portamento arboreo o arbustivo, moltompollonifera, con chioma ovale, raggiunge in genere gli 8-10 metri, anche se talvolta i 20. Le foglie hanno forma ovale, con base leggermente acuminata e apice appuntito, verde intenso sulla pagina superiore e grigia e pupescente su quella inferiore. È pianta azotofissatrice, miglioratrice del terreno, che preferisce mediamente calcareo e fresco, e in grado di consolidare scarpate e rive lungo i corsi d’acqua, grazie all’esteso apparato radicale.
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