Minuscola, deliziosa Euphrasia officinalis rostkoviana

Che razza di nome per questa deliziosa piantina montana: Euphrasia officinalis subsp. rostkoviana, più nota con il nome comune di eufrasia officinale, è un soldino di cacio appartenente alla famiglia delle Orobanchaceae (prima Scrophulariaceae), come dimostrano le sue piccole corolle. Specie annuale, alta 5-10, talvolta 20 centimetri, ha foglie alterne, ovali, dai margini crenati-dentati, e da maggio a ottobre si ricopre di fiori, lunghi appena 1-1,5 centimetri, bianchi sfumati di violetto e ben segnate le vie del nettare in giallo e viola, riuniti in piccoli racemi ascellari.

Diffusa nelle zone fredde e temperato-fredde di Europa, Asia e Nordamerica, in Italia la incontra nelle nostre regioni settentrionali e centrali (Emilia Romagna,Toscana, Abruzzo) nei pascoli magri, nei prati freschi e nei sottoboschi dal terreno siliceo, perlopiù tra i 1500 e i 2800 metri (raramente sotto i 600 metri).

Un po’ di terminologia. Euphrasia officinalis è considerata dai botanici una specie collettiva, che comprende più entità, tra cui le subsp. rostkoviana, montana, picta, kerneri e campestris, molto simili, ed Euphrasia alpina, che invece si distingue facilmente per il colore violetto dei fiori. Il nome del genere, scelto da Linneo, deriva da Eufrosine, una delle tre Grazie.

Tutte le specie avrebbero le stesse proprietà officinali, soprattutto se raccolte in alta montagna, utilizzandone tutta la pianta dopo la fioritura (usi più comuni: oftalmie dei neonati, tutte le infiammazioni degli occhi, indebolimenlo della vista causato da sforzo prolungato, sensibilità alla luce, orzaioli, colpi di freddo, lacrimazione e reazioni allergiche; raucedine, rinite, catarro, sinusite, tosse da raffreddamento e altro).

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