Le foglie d’autunno ritratte da Silvia

Acquarelli su carta di Silvia Molinari

Guardate che meraviglioso regalo mi fa fatto per il mese di novembre Silvia Molinari, artista delicatissima nel pennello e nel cuore: una combinazione di acquarelli su carta di cotone intelaiata 30×30 centimetri l’uno, uno più incantevole dell’altro, raffiguranti fogliami nella loro veste autunnale. Appartengono a nove alberi e arbusti di orgine esotica, più o meno diffusi nei nostri giardini, che lei ha ritratto con l’usuale bravura e poesia. Davvero non saprei dire quale mi piaccia di più: e voi?

*prima fila, da sinistra: Quercus bicolor; Acer rubrum; Tilia x europaea.

*seconda fila, da sinistra: Liquidambar styraciflua; Acer negundo; Rhus glabra.

*terza fila da sinistra: Sassafras albidum; Acer japonicum palmatum; Paulownia tomentosa.

 

Ed ecco qualche informazione su di loro:

Acer palmatum: piccola specie arborea o arbustiva, originaria di Cina, Corea e Giappone, si declina in innumerevoli varietà, una più bella dell’altra per la forma e il colore delle foglie, dalla forma palmata a cinque-sette lobi appuntiti e dai margini più o meno seghettati fino a laciniate. Lente a crescere, raggiungono i 4-5 metri di altezza, ma, se innestati, non superano i 150 centimetri. Di gran moda negli anni Settanta, amano i climi e i terreni freschi, questi ultimi soffici, fertili e privi di calcare. Oltre alle foglie, possiedono fiori e samare molte decorative: provate a osservarle.

Acer negundo: albero nordamericano, introdotto in Europa nel 1688, è diventato caratteristico dei giardini e dei viali dell’Italia settentrionale e centrale, e poi si è inselvatichito lungo torrenti e fiumi, fino a essere considerata piuttosto infestante. A crescita rapida e portamento arbustivo o arboreo, può crescere solo fino a 5 metri come raggiungere i 20. Ha una bella corteccia verde oliva nelle piante giovani, in seguito grigio-marroncina, con fessurazioni verticali man mano più profonde. Tipiche anche le sue foglie, diverse da quelle degli altri aceri: sono infatti imparipennate, formate da tre o cinque foglioline, forma ovale-allungate, a volte con uno o due lobi e margine più o meno crenato. Ai fiori, che sbocciano in marzo-aprile, prima della comparsa delle foglie, seguono samare doppie (disamare), in lunghe catenelle pendule nelle piante femminili. La pianta è infatti dioica.

Acer rubrum: detto acero scarlatto per il colore incredibile che assumo le sue foglie in autunno, è un  albero deciduo originario dell’America nord-orientale, dove viene usato, oltre che per legname e ornamento, per la produzione di sciroppo d’acero. Di dimensioni medio-grandi (18×27 metri di altezza e 12 di larghezza), forma un’elegante chioma irregolare. Le foglie sono disposte in modo opposto, di forma variabile, a 3-5 lobi palmati e dal margine dentellato. È l’albero simbolo del Rhode Island.

Liquidambar styraciflua: soprannominato storace e pianta dall’ambra, è una splendida specie arborea di dimensioni medio-grandi (25-35 metri di altezza), di origini nordamericane. Le foglie, dalla forma pentalobata che ricordano quelle degli aceri, acsuitano colorazioni spettacolari in autunno. I fiori sono piccoli, unisessuali,  riuniti in infiorescenze maschili e femminili separate (si tratta di specie monoica), che si trasformano in infruttescenza globose, simili a piccoli soli, prima verdi e poi legnose. Ciascuna contiene decine di caspule, a sua volta contenenti una o due semi. Il liquidambar preferisce i terreni acidi.

Pawolonia tomentosa: albero di medie dimensioni (raggiunge i 15-20 metri di altezza) e rapida crescita, originario di Cina e Giappone, è davvero molto ornamentale, grazie al portamento elegante dei suoi rami, la corteccia liscia grigia, la splendida fioritura primaverile color lilla che sboccia prima della comparsa della grandi foglie cuoriformi. I fiori, a forma di trombetta si formano lunghi bacelli scuri e legnosi, pieni di piccoli semi duri.

Quercus bicolor: soprannominata quercia bianca di palude, è un albero di media grandezza (raggiunge i 18-24 metri di altezza), originario dell’America settentrionale dove è una delle specie più utilizzate per la produzione di legname, Recentemente si sta diffondendo come albero ornamentale, in parte grazie alla sua facilità di trapianto.

Rhus glabra: il sommaco è un arbusto deciduo orginario del Missouri, che raggiunge i 2,50-4,50 metri di altezza e larghezza, decorativo per l’aspetto e i colori autunnali del fogliame pinnato, in contrasto con le infruttescenze delle piante femminili (è infatti una specie dioica). Erette e di forma piramidale, questa sorta di pigne contengono numerose bacche simili a drupe, pubescenti, che in autunno, maturando, diventnao rosse e marroni e rimangono a lungo sulla piante durante l’inverno, fornendo cibo prezioso per gli animali selvatici. La specie è molto simile alla più diffusa Rhus typhina, che però presenta i giovani getti pubescenti.

Sassafras albidum: il sassofrasso o sassafrasso è un arbusto nordamricano, dalla cui radice di estrae un olio essenziale, utilizzato per profumare saponi, aromatizzare bevande e preparati farmaceutici. Le foglie possono essere intere o lobate.

Tilia x europaea: albero di prima grandezza (raggiunge i 30-40 metri di altezza), molto longevo, dal fogliame cuoriforme e dalla fioritura odorosa che segna l’inizio dell’estate dalla quale si ricava un miele delicato, ha un apparato radicale profondo ed espanso e un tronco robusto che ramifica piuttosto vicino al terreno, sviluppando rami flessuosi. Alla cui base si formano numerosi polloni da eliminare. È uno degli alberi che amo di più.

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