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Fate ancora in tempo, credo, e altrimenti segnatevelo per l’anno prossimo, ad andare a visitare un delizioso winter garden italiano, nascosto nel Novarese, a Santa Cristina di Borgomanero: è il Giardino degli Hamamelis, di cui avrete probabilmente già sentito parlare, e una visita la merita davvero, tutto l’anno in verità, ma in febbraio in modo particolare. Io ci sono andata, senta avvertire prima il proprietario, il dottor Umberto Cammarano, convinta che fosse aperto e invece no, così mi sono dovuta accontenare di sbirciarlo dalla cancellata e dalle siepi che lo racchiudono. È, dunque un piccolo giardino speciale: 2mila metri che si sviluppano intorno a una vecchia cascina di campagna, suddivisi in stanze da siepi di bosso, tasso e carpino. Il dottor Cammarano, esperto e appassionato botanico, lo ha iniziato nel 2003, ispirandosi al lavoro della giardiniera francese Hélène d’Andlau e decidendo di piantarvi in particolare specie e varietà di interesse in vernale, per fiori, forme, cortecceAcer conspicuum ‘Phoenix’, Betula utilis ‘Jacquemontii’, Cornus spp., Prunus serrula, sempreverdi come agrifogli, una collezione di aucube, uno spettacolare Pinus contorta ‘Chief Joseph’, una miriade di bucaneve, da un serra per gli agrumi e diversi piccoli elementi decorativi in pietra. Ma i protagonisti assoluti sono gli amamelidi, dei quali ha raccolto una bella collezione di undici varietà, a partire dal 2004, dopo una sua visita al magnifico, enorme parco di Jelena De Belder a Hemelrijk in Belgio. A Jelena, scomparsa nel 2003, e al marito Robert dobbiamo la creazione di molte splendide cultivar di Hamamelis, fra cui ‘Jelena’, ‘Diane’, ‘Livia’, ‘Georges’, ‘Robert’, ‘Antoine Kort’, ‘Ruby Glow’, ‘Primavera’, alcune delle quali fanno parte dellacollezione del dottor Cammarano, che comprende: Hamamelis x intermedia ‘Angelly’ , ‘Anne’, ‘Antoine Kort’, ‘Aphrodite’, ‘Arnold Promise’, ‘Aurora’, ‘Danny’, ‘Diane’, ‘Georges’, ‘Harry’, ‘Jelena’, ‘Livia’, ‘Orange Beauty’, ‘Pallida’, ‘Primavera’, ‘Ruby Glow’, ‘Westerstede’, Hamamelis ‘Brepetala’ e ‘Rocester’.
Tuttavia, anche negli altri mesi dell’anno questo adorabile giardino ha fiori e colori da regalare, fra Prunus ornamentali, ortensie macrophylla, sempreverdi, bulbose e i fogliami autunnali. Ma mi raccomando: telefonate prima di andare!
Nelle vicinanze, sempre previa telefonata (per l’anno prossimo invece tenete d’occhio i fine settimana aperti, a febbraio), potete andare a scoprire un altro giardino d’inverno, che, anche se fresco di impianto, è comunque ricco di sorprese e piante in parte già grandi. È il Jay Blue House Garden, in località Tuvina, vicino a Fontagneto d’Agogna.
È un amore di bosco-giardino in crescita, creato da due giovani giardinieri e collezionisti di piante, Mattia Godio e Marco Grosso, intorno alla loro casa azzurra. Sono due ragazzi molto preparati e dal cuore gentile, che si riflette nel loro giardino: oltre a coltivare e sperimentare varietà particolari, che hanno disposto con morbida poesia, intendono salvaguadardare e aiutare l’ecosistema, per cui hanno creato un laghetto con i pesci, nel quale arrivano anfibi e molti uccelli, lasciano i tronchi delle piante cadute nel bosco per favorire gli insetti, evitano pesticidi e piantano specie amate dalle farfalle, come Verbena bonariensis e il finocchietto selvatico, sul quale vive in particolare la farfalla macaone. Il loro giardino è infatti un tripudio di piccole creature selvatiche, fra cui tanti uccellini, in inverno gnerosamente nutriti tramite numerose mangiatoie distribuite qua e là, oltre ad essere abitato da cani e gatti amatissimi, e, molto utili per conservare l’equilibrio ecologico, da oche corritrici e galline.
Ho avuto la fortuna di visitare questo dolce giardino all’inizio di febbraio e confermo che Mattia e Marco sono riusciti a rendere l’inverno una stagione ricchissima: ho ammirato dafne, Cornus a corteccia colorata, calicanti, viburni (Viburnum bodnantese), meli da bacca, lo strepitoso Salix gracilistyla ‘Mount Aso’, dalle grandi infiorescenze rosa-argento!), edgeworzie, Poncirus trifoliata, nandine, mahonie (tra cui tre morbidose varietà senza spine, ovvero Mahonia eurybracteata ‘Nahihira’, ‘Sweet Caress’ e ‘Sweet Winter’ di cui vi ho parlato in articoli precedenti), profumate sarcococche, ellebori, felci…ma soprattutto Hamamelis! I ragazzi vi hanno infatti piantato ben 35 cultivar, raccolte da tutto il mondo: alcune sono ancora alte poche spanne, altre sono meravigliosi esemplari di oltre tre metri, provenienti dal loro precedente giardino. «Le Hamamelis, infatti, oltre a crescere praticamente ovunque e fiorire anche sotto la neve, accettano il trapianto senza alcun problema, perché hanno radici contenenute e crescita lenta», spiega Mattia. Ormai stanno sfiorendo, ma se siete da quelle parti, provate comunque a fare una telefonata a Marco e Mattia: se hanno tempo, magari potete farci una scappata. Intanto seguiteli su FB (Jay Blue House Garden) per scoprire gli open day dei prossimi mesi. Una cosa è certa: verrete accolti con molta gentilezza e ospitalità. Per quel che mi riguarda, di sicuro tornerò più volte a visitare il giardino nelle prossime stagioni.
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2 Commenti
Emmanuelle
28 Febbraio 2020 23:46Bienheureux les visiteurs .Derrière l’écran ici dans le Nord de ma France j’apprécie vos photos et vos découvertes .
Margherita Lombardi
9 Marzo 2020 17:12Merci, chére Amie! magherita
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