Le fucsie rustiche del Giardino delle Essenze Perdute

Amo le fucsie fin da quando ero bambina: le loro corolle complesse e rigonfie mi hanno sempre fatto pensare alle gonne da ballo di antiche damine o agli orecchini di una fata. Un amore condiviso da molti, primi fra tutti Marta Stegani, restauratrice di sculture lignee da sempre appassionata di botanica, tanto che nel 2006 ha cominciato ad affiancare l’attività vivaistica, aprendo il vivaio Il Giardino delle Essenze Perdute, principalmente dedicato proprio alle fucsie. La sua collezione è cresciuta di anno in anno: «Ho cercato di reperire all’estero, soprattutto in Belgio, Inghilterra e Svizzera, la maggior quantità possibile di varietà rustiche e antiche», racconta, «Prima di riprodurle e metterle in vendita le ho testate nel clima della Pianura Padana, per assicurarmi che avessero una buona rusticità ma soprattutto una buona resistenza al caldo dell’estate italiana. Infatti molte delle varietà in commercio non si rivelano adatte proprio a questa condizione».

Oggi la collezione di Marta ha raggiunto le 400 fuchsie, fra ibridi, cultivar e specie: fra queste, molte varietà rustiche, le cosiddette hardy degli Inglesi, che si possono coltivare senza problemi anche in piena terra; le varietà storiche, cioè ottenute prima del 1914, fra cui gli ibridi ottocenteschi di Lemoine; le varietà cascanti da coltivare in basket; gli ibridi di Fuchsia microphylla, dai piccolissimi fiori, e gli ibridi di F. triphylla, dalle corolle allungate e leggere. «Le coltivo senza forzature, sempre per garantire buoni risultati di coltivazione a chi le acquista«, spiega. Alle fucsie Marta ha aggiunto una piccola collezione di begonie e pelargoni a foglia colorata, erbacee e arbusti da ombra.

Per tornare alle fucsie: «Hanno la fama di piante difficili, ma coltivare in giardino le varietà rustiche potrebbe farvi cambiare idea. Bisogna collocarle in posizione di mezzombra, il terreno deve essere ben drenato, un po’ di pacciamatura per l’inverno e il gioco è fatto», assicura Marta. Ecco cinque delle sue predilette: le descrizioni, deliziose, sono sue, come pure le belle foto.

Fuchsia ‘Beatrice Ellen’: come resistere a questi grandi fiori rosa che arrotolano i sepali su se stessi in maniera civettuola? La pianta ha un buono sviluppo, raggiunge tranquillamente i 70-80 cm di altezza, il portamento è eretto, ma i rami si arcuano elegantemente sotto al peso dei fiori.

Fuchsia ‘Constance’: bella cultivar americana risalente al 1935. I fiori hanno una bella forma piena e il colore è piuttosto inusuale, rosa pallido i sepali e un viola che trascolora nel malva i petali. Forma un cespuglio basso e largo, adatto al primo bordo in un’aiuola. Ottima la sua resistenza alla alte temperature estive.

Fuchsia ‘Phyllis’: bella cultivar inglese rustica del 1938. Il portamento è morbido, adatto al primo bordo di un’aiuola ma bellissima coltivata in un grande contenitore. La fioritura è generosissima, i boccioli hanno la forma di sfere quasi perfette e bellissime sono anche le bacche scure che la pianta porta in autunno.

Fuchsia ‘Prodigue’: ibridata in Francia nel 1887 dal grande Victor Lemoine e conosciuta anche come Enfant Prodigue. I fiori sono semidoppi, medi, il portamento è eretto. Fiorisce abbondantemente fino ai primi geli.

Fuchsia ‘Vitalo’: cultivar estremamente vigorosa con deliziosi piccoli fiori rosa. Contrariamente alla maggior parte delle fucsia, i rami non si incurvano, rendendola perfetta come secondo bordo in un’aiuola.

2 Commenti

  • Novella Semplici
    6 Maggio 2020 0:07

    Sono piante dal fascino incredibile. Peccato non avere ombra a sufficienza, come per le hydrangea è una battaglia persa.

    • Margherita Lombardi
      6 Maggio 2020 15:09

      Non me ne parlare!! il mio ballatoio assolato è un killer di ortensie e acidofile! Margherita

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