Di primo acchito, nell’aspetto dei rami, ricorda una ginestra, tanto da essere soprannominata “ginestrella comune”, ma è invece tutt’altra cosa, come appare chiaro dai fiori, dal fogliame e dai frutti, piccole drupe rosse: si tratta infatti di Osyris alba, un piccolo arbusto mediterraneo appartenente alla famiglia delle Santalaceae, e non a quella della Fabaceae, alla quale fanno capo le ginestre vere e proprie. Caratteristico della macchia mediterranea e in Italia particolarmente diffuso nella penisola sorrentina, nel Ravennate e in Sicilia, è xerofilo e soprattutto emiparassita: assorbe infatti acqua e sali minerali dalle radici degli alberi e degli arbusti intorno ai quali vive.
Molto ramificato, raggiunge i 30-150 centimetri di altezza, con fusti legnosi, ascendenti, prostrati o eretti, dalla corteccia grigio-verde striata. Le foglie sono piccole, lineari, lanceolate o subspatolate, verde glauco, erette e appressate, molto numerose in inverno, ma rade o assenti in estate. I fiori, che compaiono da marzo a giungo, sono minuti, unisessuali, giallo verdini, proffumati di miele, portati da piante diverse: quelli maschili sono numerosi, sorretti da brevi pedicelli, raggruppati in piccole cime a loro volta riunite lunghi racemi, mentre quello femminili sono solitari o in gruppetti, seguiti da drupa tondeggianti, rosso una volta mature, non commestibili.
La si può incontrare nella macchia mediterranea, dal livello del mare fino a 1100 metri di altitudine (ma in Sicilia fino ai 1800), ai margine e nelle radure dei boschi, tipicamente in associazione con il leccio (Quercus ilex), la roverella (Quercus pubescens) e l’asparago pungente (Asparagus acutifolius), lungo i sentieri, sulle rocce aride, nelle pinete secolari, nelle in zone temperate, in terreni sciolti e sabbiosi.
Rispondi