Ortensie d’autunno

Nel parlare di ortensie si è soliti dire che le loro infiorescenze, siano essere globose, appiattite o paniculate, rimangano decorative anche in autunno, una volta secche, perché sepali e fiori sterili mantengono la consistenza e il loro colore viri in sfumature fané meravigliose, mentre le loro foglie acquistano calde colorazioni.

In realtà non sempre è vero, come ci spiega Lucia Mazzarello, del vivaio I Giardini e le Fronde (un luogo bellissimo, andate a visitarlo, è a Serravalle Scrivia): «Le quercifolia, le serrata, le petiolaris e molte macrophylla sono molto decorative in autunno per le foglie; altre macrophylla e tutte le paniculata per i fiori, ma, nel caso delle prime, solo se si trovano in mezz’ombra, ovvero con 4-5 ore di sole al giorno e non di più; alcune macrophylla per le foglie e fiori; le Hydrangea aspera e le sargentiana, per quanto stupende da giugno ad agosto, non hanno invece un autunno interessante. Le H. arborescens dipende, perché i loro fiori sono leggeri e di consistenza sottile: da bianco e rosa chiaro virano al verde acido, ma l’infiorescenza, in particolare quelle di ‘Annabelle’, permane in buone condizioni solo se la pianta si trova in mezz’ombra e non vi sono acquazzoni, altrimenti nel primo caso secca e nel secondo si rovina. Le foglie, che diventano gialle, non sono invece un granché. A proposito delle arborescens: sono le uniche che in vaso non vengono bene». Ma entriamo un po’ nel dettaglio:

 

Hydrangea arborescens ‘Annabelle’

Fra le più belle per le colorazioni del fogliame (ma non per i fior), Hydrangea quercifolia, che acquistano sfumature brune e rosse. «Il fiori invece seccano e diventano marroncini: secondo me sono ugualmente decorativi, ma ti devono piacere e in ogni caso durano poco», dice Lucia, «Le foglie rimangono sulla pianta molto a lungo, dove fa caldo praticamente fino alla fine dell’inverno».

Le Hydrangea serrata non conservano il fiore, troppo leggero, ma in compenso hanno foglie spettacolari, rosso fuoco, purché si trovino in sole pieno almeno fino alle 13 e siano, di conseguenza, ben bagnate. Fra le più belle ‘Santiago’, un’esplosione di foglie rosso fuoco. Sono ortensie di origine montane, quindi preferiscono i climi freschi in estate.

 

Hydrangea serrata ‘Santiago’

 

Fra le Hydrangea macrophylla, risaltano particolarmente per il fogliame autunnale (ma non i fiori) ‘Sandra”, che presenta il color cioccolato anche in primavera, sulle foglie giovani, e ‘Colour Fantasy’ (sin. ‘Merveille Sanguinea’)

 

Per quanto riguarda le ortensie belle in autunno per i fiori (ma non le foglie), le H. paniculata, in quanto tardive nell’inizare a sbocciare, se situate al sole e ben innaffiate, diventano incantevoli: le infiorescenze virano dal bianco, al rosa al fucsia (guardate le foto che ritraggono H. paniculata ‘Diamond Rouge’ qui sotto). Le foglie, come si è detto, non sono invece niente di che.

 

Fra le H.macrophylla, molte hanno splendidi  fiori autunnali, ma non le foglie: fra le più belle, osservate ‘Kazan’ e ‘Youmefour’, dalle infiorescenze strepitose per le dimensioni e le sfumature acquisite dai sepali.

 

Spettacolari sia per foglie sia per le infiorescenze sono molte Hydrangea macrophylla, fra cui ‘Soeur Thérése’, che da bianca diventa rosa-rosso, ‘La France’, ‘Etoile Violette’ (osservate nelle foto qui sotto, il contrasto delicato fra il color cuoio delle foglie e il rosa antico dei fiori), ‘Jogasaki’, e, appartenenti alla serie Endless Summer,’Twist ‘n Shout’ e ‘Bailmer’, che producono fiori anche in autunno!.

 

Come utilizzarle in giardino, queste ortensie dalla doppia stagione di bellezza, per farle ben risaltare in autunno? Risponde Lucia, che insieme al marito sta affiancando sempre più, all’attività vivaistica, quella di progettazione e realizzazione di giardini: «Bisogna dar loro uno sfondo o dei compagni sempreverdi: per esempio una siepe di tasso oppure che so, delle euforbie. A parte questo aspetto, sicocme mi piacciono i giardini dall’aria rustica e campestre, amo abbinare le ortensie con fiori, anche autunnali, dall’aria leggera e un po’ selvatica, come gli anemoni giapponesi e le persicarie, per controbilanciare il loro aspetto un troppo elegante, da villa ottocentesca, e smorzarne una certa loro compattezza e rigidità. Funzionano bene anche le graminacee ornamentali, però bisogna stare attenti alle loro esigenze di espozione: i penniseti, per esempio, staranno bene accanto a Hydrangea paniculata e quercifolia, altrettanto amanti del sole. Mentre vicino alle altre ortensie che richiedono il “mezzo-sole”, ovvero 4-5 ore di luce diretta al giorno ma non oltre, funzioneranno carici e deschampsie». Un’altumo, prezioso avvertimento da parte di Lucia: «La maggior parte delle ortensie preferisce la mezz’ombra o. come prferisco dire io, il mezzo-sole. Va bene quindi piantarle sotto agli alberi, ma al limitare della proiezione della chioma sul terreno, per evitare la competizione dell’acqua. Ricordatevi che le ortensie, salvo le quercifolia, che infatti resistono meglio al secco, hanno radici piuttosto superficiali, per cui le radici degli alberi andrebbero a loro volta verso la superficie per cercare di cattuare l’acqua prima di loro».

Hydrangea macrophylla ‘Jogosaki’, Euphorbia characias wulfenii e anemoni giapponesi

La potatura. E per concludere, ricordiamo con Lucia, come si potano, queste benedette ortensie, che è sempre utile:

Hydrangea macrophylla e H. serrata: fioriscono da gemme prodotte l’anno prima, all’apice dei rami. Che quindi non vanno tagliati. Se la pianta è scomposta e necessita di un riordino, si pota a luglio, accorciando tutti i rami piuttosto corti. Altrimenti, si lasciano i fiori fino a febbraio-marzo (nei climi freddi è consigliabile, perchè i fiori proteggono le gemme sottostanti dal freddo) poi si tagliano all’altezza della prima coppia di gemme belle, se si ama avere un aspetto un po’ disordinato, naturale e leggero, fino alla terza-quarta coppia di gemme dal basso, oltre togliere tutto il secco. I rami che non hanno portato i fiori non vanno tagliati.

Unica eccezione la serie Endless Summer delle macrophylla, che fiorisce dalle gemme sia dell’anno prima sia prodotte nell’anno in corso.

Hydrangea quercifolia: meglio non potarla, suggerisce Lucia, perché il suo bello è proprio nel disordine e i fiori spariscano da soli. Si potano solo da giovani, se occore dare una forma alla pianta.

Hydrangea arborescens, involucrata e paniculata: fioriscono sui rami dell’anno, per cui si possono potare come si preferisce, tagliando tutti rami. Le arborescens, che sono molto alte, con fiori molto grossi, è però meglio accorciarle basse. Le paniculata, al contrario, che sono più legnose e diventano molto alte, è meglio accorciarle poco, non oltre il terzo della lunghezza dei rami, per lasciare che esprimino tutta la loro altezza.

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