L’uva ursina

Arctostaphylos uva ursi. ph. dal web

L’abbiamo piantata in macchia nel nostro giardino in collina, su consiglio di Beatrice Consonni, del vivaio Eredi Carlo Consonni, per trattenere il terreno di un piccolo pendio: l’uva ursina (Arctostaphylos uva ursi), così chiamata per le sue bacche rosse piacciono molto agli orsi, è un piccolo arbusto prostrato, appartenente alla famiglia delle Ericacee, originario del nord Europa e delle regioni centro settentrionale dell’America del nord, oggi diffuso in tutte le zone di collina e montagna dell’emisfero settentrionale del nostro Continente.

I rami raggiungono un metro di lunghezza e sono fitti di foglioline carnose verde lucido, leggermente bronzate sulla pagina inferiore, che negli inverni molto freddi e asciutti assumono una colorazione rossastra. Molto resistente al gelo, l’uva ursina cresce bene al sole, nei terreni freschi, ricchi di humus, senza ristagni idrici e acidi (non tollera il calcare). In primavera produce piccoli racemi di 4-8 fiorellini campanulati, bianchi con apice rosa, ai quali seguono le bacche rosso vive. Seppur commestibili non hanno un buon sapore, a causa dell’elevato contenuto di tannini, non hanno eccellenti qualità organolettiche.

È anche una delle
una delle piante più utilizzate in fitoterapia contro i fastidi delle vie urinarie, in virtù delle sue proprietà diuretiche e antibatteriche

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