Ondeggia nel vento dolcemente, agitando i suoi capolini dalle ligule bianche, che appassendo si piegano verso il basso, lasciando emergere i cuori gialli, semisferici, composti dai fiori fertili. È la “camomilla inodore”, o Tripleurosperum inodorum (che razza di nome per questa margherita tanto flessuosa!): erbacea annuale o perenne, alta 30-70 centimetri, ha fusti eretti o ascendenti, in genere ramificati solo nella parte superiore; in fiore da maggio a ottobre, ha foglie leggere, pennatosette, laciniate, sessili e alterne, verde tenero, simili a quelle della camomilla vera e propria (Matricaria chamomilla). È diffusa nei terreni fertili anche calcarei, negli incolti, lungo i bordi stradali, nelle macerie, da 0 a 1200 m s.l.m.fino ai 2000 mt di altitudine, nelle nostre regioni centro-settentrionali e in Campania.
La si confonde con la camomilla (Matricaria chamomilla), ma non ne possiede l’aroma e le proprietà calmanti; inoltre quest’ultima ha ligule più corte, oltre ad altre caratteristiche da esperti botanici, per le quali vi rimando al sito Acta Planctarum. Vederla danzare nella brezza, comunque, è un vero piacere e, se avessi un giardino da lasciar naturalizzare, sicuramente proverei a seminarla, assieme a graminacee alte.
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