Che razza di soprannome, povero Sempervivum arachnoideum: semprevivo ragnateloso! Adorabile, piccola Crassulacea alpina rizomatosa, se lo è meritato a causa della peluria bianca, lanuginosa, formata da peletti modificati, che ricoprono in ciuffetti le piccole rosette basali, e si intrecciano in una fitta ragnatela, capace di trattenere l’acqua e l’umidità.
Le rosette, formate da foglioline succulente, aderiscono al terreno. Al momento della fioritura, che si verifica fra giugno e settembre, dal cuore delle rosette si sviluppano fusticini, alti 5-10 centimetri, ricoperti da piccole foglie carnose simili a squame, con l’apice arrossato, sulla cui sommità si aprono piccole infiorescenze. Osservate con attenzione i fiori, simili a brillanti stelline: ciascuno ha 8-10 petali, di colore rosa-rosso brillante, con una venatura centrale più scura. I pistilli, brevi, sono disposti in circolo al centro: hanno stili porpora e portano in cima una pallina rosata (lo stigma). Gli stami, in una coroncina più esterna, hanno filamenti più lunghi, porpora e terminano con due antere gialle, separate da una strisciolina nera. I
Sempervivum arachnoideum è diffuso sulle montagne europee, e in Italia (salvo che nell’estremo Sud e e nelle Isole), in particolare su Alpi e Appennini, da 500-1000 ad oltre 3000 metri. Lo incontrate sui terreni sassosi asciutti, preferibilmente silicei, più raramente calcarei, nelle fenditure delle rocce, sulle pietraie e nei prati poveri e sassosi. Ma è capace anche si spuntare nel poco terreno ghiaioso di un acciottolato di un paese di montagna – come mi è appena capitato di vederlo – creando un meraviglioso arazzo di sassi, fiori e ghiaia.
È una pianticella robusta e rusticissima, che fa tutto da sè, ideale per i giardini rocciosi e la composizione di tetti verdi per luoghi montani.
La gente di montagna una volta lo utilizzava per le proprietà astringenti, diuretiche e antispasmodiche, dovute ai tannini, alle resini, alle mucillagini e all’acido malico contenuti nelle foglie.
Inutile raccomandarvi di lasciarlo al suo posto, anche perché lo trovate, assieme ad alcune sue varietà nei vari vivai specializzati in piante alpine.
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