Detto anche sommaco e scotano, Cotinus coggygria è tra gli arbusti oggi forse più apprezzati da paesaggisti e garden designer, anche in vaso sui terrazzi, in virtù della sua grande robustezza e adattabilità, oltre che della sua innegabile bellezza. Appartenente alla famiglia delle Anacardaceae, autoctono nella regione mediterranea all’Asia centro-occidentale, Italia compresa, dove cresce in tutte le regioni centrosettentrionali (tranne che in Val d’Aosta) fino a Lazio e Basilicata, cresce nei climi continentali e mediterranei, nei cespuglieti sui pendii aridi e soleggiati, con terreni rocciosi, argillosi, da neutri a basici e calcarei, fino a 800 metri di altitudine, oltre a essere coltivato come pianta ornamentale in parchi, giardini, aiuole cittadine, come esemplari isolato, in gruppi, bordure arbustive e macchie.
Deciduo, rustico, adattabile, Cotinus coggygria raggiunge i 2-5 m metri di altezza, assumendo anche l’aspetto di un piccolo albero, con chioma eretta e tondeggiante, molto ramificata e piuttosto disordinata. La corteccia è verdastra nei rami, per poi diventare grigia e abbastanza liscia. Ha foglie molto belle: ovali, portate da un lungo picciolo, verde chiaro, che in autunno acquistano una meravigliosa colorazione gialla, arancio e rossa. I fiori, minuti, gialli, riuniti in grandi panicoli, compaiono in aprile-maggio, per poi trasformarsi, con l’estate in frutti: piccole drupe semilegnose, avvolte da una lunga peluria rosata, che danno all’infruttescenza le sembianze di una nuvola di zucchero filato, trasparente e piumosa, da cui il soprannome di “albero della nebbia”.
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