La sambuchella o Sambucus ebulus

Devo al giovane amico agronomo Luca Leporati, un vero cecchino nel riconoscimento botanico, l’identificazione da una foto e dunque la scoperta di una specie spontanea in italia, che non conoscevo: Sambucus ebulus L., conosciuto come sambuchella, sambuco lebbio o ebbio. Pianta erbacea della famiglia delle Caprifoliaceae, originaria dell’Europa centrale e dell’Asia Sudoccidentale, naturalizzata in molte zone del Nord America, cresce lungo le siepi e le strade campestri, negli incolti e nei terreni ruderali, fino a 1.300 me tri di altitudine. Alta sino a 150 centimetri, ha il fusto solcato da coste chiare longitudinali, con midollo bianco, foglie opposte imparipennate, a 5-9 segmenti seghettati, verde scuro sulla pagina inferiore e verde chiaro pubescenti su quella inferiore, dall’odore sgradevole. I fiori sono la sua bellezza: le corolle bianco rosate, con antere viola, riunite in ampi corimbi eretti, sbocciano fra maggio a luglio, seguiti da drupe piriformi, nere e lucide una volta matur.

Attenzione! Molto comune, Sambucus ebulus contiene l’acaloide sambucina, antociani, flavonoidi, saponine, per cui è velenosa nelle parti verdi mentre le drupe sono molto purgative, per cui fate attenzione a non confonderle con quelle del sambuco arboreo (Sambucus nigra L.), utilizzate nper preparare liquori e marmellate.

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