Puntuta e spinosa, la calcatreppola ametistina (Eryngium amethystinum) accende di blu metallico i prati asciutti della nostra Penisola, incurante del caldo e del sole cocente. Specie mediterranea per eccellenza, fiorisce da maggio a fine agosto. Questa è stata fotografata a San Giovanni a Piro, nel Cilento. Erbacea perenne dalla ridice a fittone, presenta infiorescenze a ombrello, tipiche delle Apiaceae (un tempo Ombrellifere), la famiglia alla quale appartiene, sorrette da lunghe brattee spinose, dal meraviglioso colore: fanno pensare a stelle appuntite e magre. Spinose, lungo i bordi anche le foglie pinnatosette, sia quelle basali, più grandi, sia quelle caulinari. I frutti sono acheni. I fusti sono glaucescenti e striati di viola-blu. Al genere appartengono circa cinquanta specie, una dozzina delle quali alcune delle quali appartiene alla flora italiana; Eryngium amethystinum, per esempio, è diffusa in tutta Italia, salvo che in Sardegna, Val d’Aosta e Pimeonte (così dice l’ottimo sito www.actaplantarum.org), nei prati magri, nei pascoli aridi e poveri, nei terreni sassosi e assolati, preferimbilmente ricchi di calcio, dal livello del mare fino a 1.600 metri di altitudine.
Origini del nome. Eryngium deriva forse dal latino erinaceus, a sua volta derivato dal greco erungion, ovvero “che ricorda il riccio”, oppure da eruma, difesa, in riferimento alle foglie spinose tipiche delle specie appartenenti, amethystinum si rierisce invece al particolare colore bluastro-violetto dell’infiorescenza.
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