Raffinatissimo e raro, Lilium primulinum (fino a poco tempo fa classificato come L. poilanei) è un’altra chicca scoperta grazie all’amico Mario Mariani, del vivaio Central Park: è un giglio dalla corolla pendula, grande, molto profumata, con i tepali ricurvi all’indietro, verde acido, bianco verdini o giallo pallido, da appena striati a quasi totalmente colorati di rosso borgogna e lunghi sepali dapprima arancio e poi marroncini. Sboccia da agosto a ottobre: gli steli, snelli, alti 1-2 metri, portano foglie lanceolate e diversi fiori, come tante testoline dal collo dolcemente arcuato. Descritto per la prima volta nel 1934, è originario del Vietnam e diffuso anche nel Laos e nello Yunnan (Cina), cresce su ripidi pendii, affondando le sue radici fra le fessure delle rocce.
Richiede un terreno fertile, ricco di humus, molto ben drenato, al sole o in quella che gli Inglesi chiamano dappled shade, ombra screziata (di sole). È molto rustico, ma come molti altri Lilium e le dalie, occorre fare attenzione all’umidità del terreno in inverno, che farebbe marcire i bulbi, quindi pacciamateli con uno strato di foglie secche e compost alto 20 centimetri.
Se vi ho fatto ingolosire, sappiate che potete prenotarlo, in vaso, per l’anno prossimo, da Central Park.
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